quando la luna è alta
conosce baldorie di venti
e lunghe veglie d’uomini
È un paese senza tempo
aspetta da secoli la vita.
Dove ognuno conosce la vita
dove ognuno conosce il silenzio
che ci ha dati alla luce
ci condurrà alla morte.
C’è un paese in alto sulla terra
ha un suo povero cuore nascosto
e sta solo a reggersi il cielo
con le sue vecchie case di pietra.
In questa poesia di Mario Trufelli ogni lucano può riconoscere il proprio paese. Ogni paese della Lucania, allora come oggi, sembra essere destinato a vivere la stessa situazione di silenzio, isolamento (<<sta solo a reggersi il cielo>>) e di attesa (<<È un paese senza tempo aspetta da secoli la vita>>).
Allo stesso modo, nella poesia Lucania del 1940, il grande Rocco Scotellaro aveva immortalato la nostra regione con pochi versi esemplari:
M’accompagna lo zirlio dei grilli
e il suono del campano al collo
d’una inquieta capretta.
Il vento mi fascia
di sottilissimi nastri d’argento
e là, nell’ombra delle nubi sperduto
giace in frantumi un paesetto lucano
Alla Lucania o meglio all’Arida terra di Lucania sono dedicati non pochi titoli e versi della prima raccolta poetica di Mario Trufelli, conterraneo di Scotellaro (Tricarico, 1929) e volto noto per essere stato giornalista del tg3 Basilicata ma anche conduttore della trasmissione nazionale Check-Up.
Il richiamo a Rocco Scotellaro (anche se il suo maestro dichiarato rimane Sinisgalli) si avverte in tutta la produzione poetica di Trufelli, che, come Parrella, rimpiange la scomparsa del poeta-sindaco con la conseguente fine di ogni speranza di rinnovamento: <<Quaggiù tutto è scontato…/ed è passato Rocco come un tuono/ha squassato dei paesi/le campagne nostre./ E Rocco è morto/nessuno più lo piange>>
La sua poesia allora assume toni dimessi e raccolti, ripiegandosi sulla descrizione di una paesaggio suggestivo ed ostile allo stesso tempo, sugli umili oggetti della vita contadina, sugli affetti famigliari, sulla memoria.
Il silenzio, l’immobilità e la desolazione avvolgono l’ <<arida terra di Lucania>>, dove i giovani sono costretti ad emigrare ed i vecchi sono inevitabilmente destinati a morire.
Trufelli tuttavia rimarrà caparbiamente attaccato a questo mondo, alla cultura lucana, come testimoniano le sue opere successive (Amore di Lucania, L’erbavento, L’ombra di Barone – Viaggio in Lucania), insieme
alla sua attività di infaticabile promotore della cultura lucana (è stato per anni alla guida dell’ APT Basilicata).