L’ABERRAZIONE DEL CONSUMISMO

“Incentivare i consumi interni per rilanciare l’economia”, si sente spesso dire nelle trasmissioni che trattano il tema. Ma cosa vuol dire esattamente? Non siamo già pervasi di consumismo sfrenato? Le stanze dei bambini italiani sono disseminati di giocattoli in ogni dove e si fa difficoltà a muoversi dentro senza calpestarne qualcuno. E gli adulti non sono da meno. Tanti telefonini abbandonati, perfettamente funzionanti, ma non più all’altezza dei tempi perché sprovvisti di videocamera, lettore mp3, WiFi, Blluetouth, radio e quant’altro. Dunque si compra il nuovo: più moderno, più avanzato, più trendy. Ma davvero abbiamo tanto bisogno della radio sul telefonino? Poi, vai a vedere, questo concentrato di tecnologia avanzata viene usato praticamente soltanto per fare ltelefonate e spedire qualche sms. Come quello appena abbandonato, del resto.
Si compra, si compra e si compra ancora. PC, telefonini, fotocamere; cd e dvd che poi rimangono avvolti nel cellophane perché non si ha nemmeno il tempo di vederli o ascoltarli. Chi produce lo sa bene che ogni oggetto non deve essere più costruito per durare, come si faceva una volta, perché tanto viene reso rapidamente obsoleto dalla corsa dei tempi. Fotocamere digitali da 3 megapixel, che possono generare immagini che possono essere stampate in formato 20-30, che sono poi diventate da 6 (si potrebbero produrre poster), e poi da 8, 10. Buttate via, perché la più stupida oggi è da 12 megapixel, capace di scattare foto che potrebbero essere usate per i cartelloni pubblicitari. Ma chi stampa foto tanto grandi per aver bisogno di una qualità così elevata? Allora teniamoci quella da 3 megapixel, che è sufficiente per la maggior parte delle persone, anche perché a volerla comprare non la trovi più. Infatti, a paragone delle altre, dovrebbe costare così poco che non vale la pena produrla. Ed è così per computer, telefonini , palmari, televisori etc. Nessuno ripara più, perché tanto è più conveniente comprare il nuovo. E intanto si accumula una quantità enorme di rifiuti e si continuano a depauperare le risorse naturali del pianeta per produrre oggetti che già abbiamo in abbondanza. Questo modo di vivere viene ora imitato dai paesi in crescita, col conseguente aumento esponenziale dell’inquinamento e contestuale abbattimento di foreste che, senza un correttivo, porterà alla catastrofe.
Ma siamo sicuri che la ricetta per la ripresa economica sia proprio questa?