CALDO E SALUTE MENTALE, PERCHÈ L’ANSIA E I DISTURBI DELL’UMORE AUMENTANO IN ESTATE?

La dott.ssa Ilenia Vallinoto: «Psicoterapia e Mindfulness i migliori alleati contro le alte temperature»

Caronte pare non abbia alcuna intenzione di lasciare l’Italia: il caldo rovente e una conseguente impennata dei valori termici si confermano i protagonisti indiscussi di questa stagione estiva. Tutta la Penisola si trova nella morsa del traghettatore infernale che continua a non dar tregua e prosegue imperterrito nella sua avanzata incandescente, provocando non pochi danni psicofisici. Da sempre considerata la bella stagione per via delle giornate che si allungano e delle vacanze al mare, l’estate non sembra più essere, purtroppo, quella di una volta: le anomale ondate di calore, infatti, possono incidere significativamente sul nostro corpo rendendolo floscio e debole e, soprattutto, sulla nostra mente che acutizza stati di ansia, stress e aggressività.

Nel primo caso, un piano alimentare ad hoc fatto di pasti freschi e leggeri potrebbe contribuire notevolmente al ripristino del nostro benessere fisico; un approccio psicoterapico mirato, invece, potrebbe costituire una valida soluzione per coloro che iniziano a riscontare difficoltà nella gestione delle emozioni e dei cambiamenti dell’umore provocati dal caldo eccessivo. Affidarsi a un professionista come uno psicologo rappresenta, dunque, un primo passo per mettersi in discussione e sviluppare una maggiore consapevolezza verso se stessi: grazie a un’attenta attività di esplorazione dei pensieri, delle emozioni e dei comportamenti, chiunque avverta la necessità di intraprendere un percorso del genere ha la possibilità di comprendere realmente come funziona in quanto essere umano e, come tale, sperimenta delle vie alternative alla “non-azione” per superare qualsiasi tipo di disagio che paralizza momentaneamente la quotidianità.

Ne abbiamo discusso con Ilenia Vallinoto, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e terapeuta Emdr, di origini lucane. «La mia passione per la psicologia – racconta la dottoressa – mette radici nel mio cuore in adolescenza, quando in prima persona sono entrata in contatto con la sofferenza causata dagli attacchi di panico. Ho deciso, per questo, di fare della mia vulnerabilità la mia risorsa e il mio lavoro. Ho scelto questa professione meravigliosa, che esercito dal 2017, per poter aiutare tutti coloro che restano incastrati nella lotta più difficile, quella con se stessi, con i propri pensieri e le proprie emozioni. Negli anni, mi sono occupata di tutti i disturbi, con una particolare inclinazione verso quelli legati all’ansia, alla depressione e ai traumi (da qui la formazione in terapia Emdr). Lavorare con il dolore può essere deteriorante, ma non saprei fare altro. Tutta la fatica lascia spazio alla meraviglia nel vedere come il percorso psicoterapico trasformi i pazienti, inizialmente devastati, in persone che tornano a essere e a vivere una vita degna di essere vissuta».

«Il forte caldo – spiega la psicoterapeuta – crea disagio alla maggior parte degli esseri umani. Possiamo ben immaginare, dunque, quanto possa essere faticoso per i soggetti che vivono determinate difficoltà fisiche e psicologiche. Negli anni, ho potuto constatare personalmente come durante il periodo estivo, e in particolare nelle settimane più calde, si verifichino dei veri e propri scompensi psicologici». La dottoressa tende a precisare come le temperature elevate rendano meno efficace il nostro cervello, in quanto l’organismo ha necessità di utilizzare la maggior parte dell’energia per regolare la temperatura interna. Di conseguenza, il cervello ha meno energia per svolgere le sue funzioni e ciò va a incidere sulle nostre capacità cognitive. Per questo, siamo più rallentati, meno lucidi e concentrati. Il nostro cervello è caratterizzato da un’area che prende il nome di corteccia prefrontale, deputata alla pianificazione e al controllo del comportamento: questa è la parte del cervello che risente maggiormente delle alte temperature, ecco perché possiamo avvertire un senso di confusione mentale.

«In generale, – aggiunge la dottoressa Vallinoto – si manifesta un incremento di irritabilità e aggressività nelle persone: ciò avviene a causa dell’aumento di produzione di testosterone e adrenalina da parte del nostro corpo che aiutano a regolare la temperatura interna, ma favoriscono comportamenti aggressivi e impulsivi.  I cambiamenti sono più evidenti nei pazienti con disagi legati all’ansia, alla depressione e al disturbo bipolare. È possibile notare un aumento dei sintomi fisici nei soggetti con il disturbo di panico: tali pazienti, infatti, sono molto sensibili alle sensazioni fisiche e a ogni possibile cambiamento o alterazione interna. Le temperature elevate attivano, come ho spiegato precedentemente, dei cambiamenti nel nostro corpo. In particolare, determinate sensazioni fisiche come l’aumento della sudorazione e del battito cardiaco, la difficoltà respiratoria, possono essere facilmente interpretate in modo catastrofico dai soggetti ansiosi e questo può comportare un aumento della sintomatologia, creando un vero e proprio circolo vizioso. I pazienti depressi avvertono una maggiore faticabilità nell’affrontare le giornate, data dalla percezione che la giornata sia più lunga a causa della maggiore esposizione solare. Nei pazienti con disturbo bipolare, invece, emergono maggiori alterazioni dell’umore. Ciò può essere anche una conseguenza dell’alterazione del ritmo sonno-veglia causato dall’eccessivo caldo».

PSICOTERAPIA E MINDFULNESS: IL BINOMIO VINCENTE PER GESTIRE CARONTE E LE NOSTRE EMOZIONI

Chi si approccia per la prima volta a un percorso psicoterapico, fatica a riconoscere l’importanza di tutte le emozioni che ci accomunano come esseri umani: la tristezza, allo stesso modo della gioia, merita di essere accolta e compresa. Non esistono emozioni giuste o sbagliate: sono tutte reazioni psicofisiche che si attivano come conseguenza a eventi che accadono all’esterno e all’interno di un individuo. Le emozioni determinano il nostro modo di vedere la realtà e di muoverci in essa: pertanto, più ci sforziamo a condannare quelle che fisicamente e mentalmente ci fanno più male e più entriamo in una lotta continua verso noi stessi, senza uscirne vincitori. Normalizzare tanto la gioia e la felicità quanto la tristezza, il disgusto, la paura, la rabbia non è affatto semplice, ora più che mai, per via delle elevate temperature che “danno alla testa”.

Ecco perché la psicoterapia viene in soccorso e questo lo sa benissimo la psicologa lucana: «Nei casi precedentemente citati, sarebbe opportuno cominciare il trattamento con un’approfondita psico-educazione, proprio per aiutare i pazienti a capire determinati meccanismi. La consapevolezza rappresenta una delle parti più importanti in psicoterapia: è attraverso essa che possiamo diventare parte attiva dei meccanismi interni che ci caratterizzano». «Un’altra fase efficace – aggiunge ancora la dottoressa Vallinoto – può essere costituita dal processo di normalizzazione, attraverso cui consideriamo normale un comportamento. Nel momento in cui capiamo che determinati effetti hanno una causa specifica e sono “normali” ci tranquillizziamo. Infine, non possiamo abbassare la temperatura esterna, ma possiamo aiutare il nostro cervello attraverso brevi e semplici esercizi di respirazione e di Mindfulness. La Mindfulness praticata quotidianamente aiuta la nostra corteccia prefrontale e calma il nostro sistema nervoso parasimpatico».

Insomma, quando l’autosabotaggio delle singole emozioni e la conseguente critica che rivolgiamo a noi stessi lasciano spazio a nuove attitudini di apertura e gentilezza, tutto ciò che di più spiacevole può accadere non sarà mai così insormontabile da superare. Ben vengano, dunque, la psicoterapia e la Mindfulness: imparare a sintonizzarci con le nostre emozioni più autentiche sul qui e ora, partendo da una respirazione consapevole, consente di riappropriarci della versione più intima di noi stessi. Pertanto, la disregolazione emotiva che sopraggiunge con le alte temperature non deve affatto farci sentire sbagliati e inadeguati: è tutto “normale” e, più ne siamo consapevoli, più riusciremo a essere maggiormente presenti anche in una situazione fastidiosa. Esercitare quotidianamente la Mindfulness ci concede il privilegio di abbracciare quella parte di noi tanto vulnerabile quanto amabile, anche con 40°C all’ombra.

Miriam Galgano