Con l’uscita di “Comunità Appennino”, Fondazione Appennino giunge alla sua quinta pubblicazione editoriale, passata dalla collaborazione iniziale con Donzelli Editore dal 2020 al 2022 a quella attuale con Rubbettino Editore. Una collana che prende il titolo dal suo primo volume “Civiltà Appennino” a cui si aggiunge la rivista online www.civiltaappennino.it, che compone il quadro tra produzioni digitali (anche con un e-book) e quattro pubblicazioni cartacee.
Un percorso di costruzione di pensiero che oggi si arricchisce di quest’ultima realizzazione in seno alla filosofia editoriale e culturale di Fondazione Appennino, guidata dai fondatori Gianni e Piero Lacorazza ed accompagnata fin dalla prima uscita dagli scrittori lucani Raffaele Nigro e Giuseppe Lupo, che ne hanno curato il posizionamento e la crescita.
A loro quattro, nel corso del tempo si sono uniti tanti autori italiani, che hanno condiviso un racconto delle aree interne come “luoghi non comuni” dello sviluppo, con la scelta di superare tanti luoghi comuni sulla marginalità, sui borghi e sui territori svantaggiati per sperimentare nuovi modelli di futuro sostenibile. Obiettivo è contribuire a «Superare “l’internità”» come recita in maniera un po’ spinta il sottotitolo del libro.
In questo ultimo libro, si sintetizza anche un reale cammino di lavoro svolto nel tempo, oltre che di relazioni costruite proprio con Rubbettino Editore, che suggellano una collaborazione in varie azioni di comunicazione e promozione della cultura montana e Appenninica. Il volume, infatti, è nato anche sulla scia del primo Festival del lavoro nelle aree interne che nello scorso maggio 2023 è stato realizzato a Soveria Mannelli, sede della Rubbettino, in collaborazione con Fondazione Appennino e con Respro – rete degli storici del paesaggio.
Proprio questo sguardo ampio sull’economia delle aree interne, in Comunità Appennino si mette insieme voci autorevoli di contributor di varia natura: dalla letteratura alla scienza, dal mondo del lavoro e delle cooperative all’energia, dalla politica al marketing turistico. Ovviamente con un occhio accademico affiancato da quello tecnico, dalla visione degli scrittori e degli operatori economici.
Autori della pubblicazione sono dunque Raffaele Nigro, Giuseppe Lupo, Egidio Ivetic, Luigi Mascilli Migliorini, Augusto Ciuffetti, Annalisa Romeo, Carla Collicelli, Luciano De Bonis, Livio De Santoli, Dora Iacobelli, Paolo Scaramuccia, Luisa Corazza e Marco Bussone, oltre ai curatori Gianni e Piero Lacorazza. Inoltre riporta la postfazione di Gianni Pensabene presidente Fondazione Carical, che sostiene la pubblicazione insieme al Comune di Montemurro.
“Con questo libro, pieno di interrogativi, – si legge nella presentazione di Piero Lacorazza, co-founder e direttore di Fondazione Appennino – si offre un contributo per provare a rompere con l’«internità», quella definizione di «interne» per aree, a «fallimento di mercato», su cui andava costruita una strategia di programmazione speciale, ma che è diventata uno stigma, una condizione quasi irrimediabile che rischia di oscillare tra uno zoo per la gran parte dell’anno e una discoteca che anima le ferie di Augusto. Se invece riflettessimo sull’idea di comunità che abita questi territori diventerebbe semplice comprendere che il confine geografico è sfumato per storia, produzioni, risorse naturali; le comunità sono in movimento, oggi ancor di più, dentro le transizioni ecologica e digitale, le proiezioni e i movimenti demografici”.
Il libro è in uscita a gennaio 2024 e sarà presentato in anteprima il prossimo 10 gennaio a Potenza, al teatro Principe di Piemonte alle 18. Ad aprire sarà Gianni Lacorazza, direttore di CiviltàAppennino e co-founder di Fondazione Appennino e a seguire dialogheranno con Angela Mauro dell’Huffington Post, l’editore Florindo Rubbettino, lo scrittore Raffaele Nigro e Piero Lacorazza.
Nell’occasione, Fondazione Appennino offrirà al pubblico (oltre al libro), e in collaborazione con Basilicata Circuito Musicale e con la cooperativa sociale Venere, lo spettacolo “Il Colore del Mediterraneo”, un lavoro che la Fondazione ha promosso nella sua ultima stagione del Festival Appennino Mediterraneo e che nel 2023 ha voluto omaggiare due straordinarie personalità della cultura mondiale: Martin Luther King a 60 anni del celebre discorso “I have dream” e Nelson Mandela a 10 anni dalla sua morte. Per affermare i valori della pace in Europa e nel Mediterraneo, guardando sia alla situazione in Ucraina che alla recrudescenza del conflitto in Medioriente, come alle tante situazioni di povertà e conflitto che generano migrazioni, “Il colore del Mediterraneo” unisce queste due figure tra parole e musiche che vanno dai Pink Floyd a Lucio Dalla, da David Bowie a De Gregori, Rino Gaetano e molti altri. Il concerto è messo in scena da Gabriele Zanini (regista e voce narrante), con Rocco Fiore (voce e chitarra), Miriam Bisceglie (violino), Francesco Galizia (pianoforte e sax), Giovanna D’Amato (violoncello), Michele Ciavarella (percussioni) e Carlo Putignano (arrangiamenti).