“Omnia vincit Amor” è un aforisma? E le radici che si estendono nel mondo garantiranno la prosecuzione della vita? Questi misteri insoluti trapelano dalla mostra “Terra Mater / Earth and Heaven” di Andrea Roggi che sarà custodita come in uno scrigno nella Chiesa del Purgatorio di Matera dal 21 settembre 2022 al 15 gennaio 2023. L’evento è stato concesso dall’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina. Di primo acchito vi è un richiamo al surrealismo di Dalì, ma l’artista fiorentino smentisce con grande umiltà, affermando che egli s’ispira semplicemente alla sua vita, cercando di mettere se stesso in quello in quello che fa. Il filo conduttore è la conoscenza e l’albero della vita è il simbolo della trilogia tra presente (tronco), passato (le radici) e futuro (i rami). L’albero costituisce un pretesto: Noi esseri umani dobbiamo prendere il meglio dal nostro territorio e donarlo alle future generazioni alimentando una speranza salvifica.
“Nella nostra epoca in cui si tende ad appiattire tutto, è importante riuscire a mantenere le nostre radici per salvaguardare la nostra identità – afferma l’artista”. Un particolare curioso si evince da molte sculture di Andrea Roggi: sono decorate da una sfera, fulcro dell’energia vitale che rende animato qualsiasi elemento della natura. Ma come si muove l’artista? La plasticità perenne delle immagini è plasmata dall’utilizzo del bronzo, una materia prima versatile che ha pochi vincoli consentendo una maggiore libertà di manipolazione. L’artista ha il merito di aver brevettato una nuova tecnica di fusione: la fusione dinamica, in cui la texture del metallo è più organica rispetto a quella ottenuta con la fusione a cera persa. Il tempo scorre in modo circolare come in un “Continuum” nella sala di esposizione da una scultura all’altra sovrastando l’immaginazione, retrocedendo verso l’origine e profetizzando il futuro secondo il richiamo dell’ideologia cristiana. Il senso dell’esistenza confluisce nell’opera “Imagine all the people” in cui tutti gli esseri umani sono collegati l’uno all’altro al di là del limite fisico. Ma l’arte di Roggi si estende anche negli open spaces come testimonia l’opera “Liberi e uniti”, in cui la donna trascina in alto l’uomo verso la conoscenza. Vale la pena compiere un viaggio in questa contemplazione estetica per sentirsi liberi, aerei e protesi verso un’altra dimensione.