In Italia si contano più di 300 tipi di pasta diversi nelle varie regioni, dove seguono una tradizione tramandata da secoli. A determinare l’unicità della pasta sono i diversi tipi di impasto e le farine utilizzate, ma un grande merito va anche al formato. La pasta lunga rimane una delle tipologie più amate in assoluto con consumi a livello nazionale piuttosto consistenti. Spesso però ci accontentiamo di consumare il solito formato dimenticandoci che ne esistono tantissime varietà diverse: vediamo quali sono.
Tipi di pasta lunga e differenze
Il formato di pasta lunga più classico è ovviamente lo spaghetto, che può cambiare forma a seconda di lunghezza e trafilatura. Non solo, in commercio si trovano tipi di spaghetti diversi anche in base allo spessore: chi preferisce un diametro ridotto, ad esempio, amerà i capellini, uno dei formati di pasta più longevi proposti dal pastificio La Molisana. Un altro formato di pasta lunga molto amato soprattutto in Liguria sono le bavette, dette anche linguine o trenette, un tipo di pasta di sezione rettangolare simile ad uno spaghetto schiacciato e che spesso viene condito con pesto o verdure. Chi non hai mai sentito parlare dei bigoli, spaghetti di grosso diametro prodotti con farina di grano tenero, acqua e sale tipici del Veneto. A Roma la pasta tipica sono i bucatini, spaghetti di semola di grano duro caratterizzati dalla foratura al centro. Nella cucina tipica meridionale si possono trovare scialatielli, ziti o vermicelli, mentre se si pensa a formati di pasta all’uovo lunga non si possono non nominare fettuccine, tagliatelle, cannelloni e pappardelle.
Come cucinare al meglio la pasta lunga
Ma come sfruttare al meglio il potenziale della pasta lunga? Prima di tutto, è bene sapere che la cottura delle paste lunghe – nonostante possa variare a seconda del tipo – richiede l’utilizzo di una pentola capiente e dai bordi alti, in modo che l’acqua ricopra per intero la pasta. Per cuocere la pasta lunga alla perfezione è importante tenere conto della proporzione 10 grammi di sale per 100 grammi di pasta in 1 litro d’acqua: se si seguono queste dosi, bisognerà solo fare attenzione a mescolare la pasta sul fuoco e a rispettare i tempi di cottura specifici. Per quanto riguarda poi i condimenti, nonostante una generica attitudine ad abbinarsi a sughi a base di carne o pomodoro, ogni varietà di pasta lunga richiede specifiche accortezze. Gli spaghetti possono sostenere condimenti elaborati come carbonara, ragù o frutti di mare ma anche più semplici come aglio, olio e peperoncino. Molto dipende anche dallo spessore dello spaghetto, che quando è molto sottile risulta ideale per il brodo della minestra. Come già detto, le bavette sono spesso condite con pesti, ma si abbinano molto bene anche con sughi di pesce. I bucatini vanno fatti rigorosamente all’amatriciana, alla carbonara o alla gricia, mentre pappardelle e tagliatelle sono perfette per condimenti corposi a base di carne, come il ragù di cinghiale. Gli scialatielli nella tradizione sono preparati all’amalfitana se conditi con un sugo rosso a base di frutti di mare o alla sorrentina se ci si mette semplicemente pomodoro e mozzarella di bufala; gli ziti, invece, vengono spesso spezzati prima della cottura e sono perfetti per preparare ottimi timballi sia bianchi che rossi da cuocere in forno.