La grave crisi economica determinata dall’emergenza sanitaria Covid19 e acuita dalle necessarie misure restrittive adottate per il contenimento della diffusione del virus sta facendo sentire ingenti ripercussioni anche sul tessuto produttivo lucano.
Per il presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Basilicata, Antonio Braia, quello che arriva da molte imprese del territorio è un vero e proprio grido di dolore.
“Continuiamo a ricevere segnalazioni da parte delle nostre aziende associate di situazioni di grandi difficoltà – spiega – La gravità della crisi sarà strettamente legata alla durata del lockdown, ma, anche nella migliore delle ipotesi di una ripartenza graduale da metà aprile, i danni saranno pesantissimi. Stiamo continuando a garantire supporto, con i mezzi che abbiamo a disposizione, e fino quando sarà possibile reggere all’urto, a partire dalla implementazione delle misure per garantire maggiore sicurezza negli ambienti di lavoro per la prosecuzione delle attività necessarie. Ma, al contempo, è necessario farsi trovare pronti alla reazione, programmare da subito la costruzione della cosiddetta fase 2 che sarà lunga e complicata ma nella quale siamo chiamati a essere gli artefici della ripartenza”.
Con questo obiettivo il Consiglio direttivo PI Basilicata che si è riunito nei giorni scorsi in video conferenza ha elaborato un proprio documento di proposte che farà parte del Piano “Riparti Italia”, con cui la Piccola Industria nazionale intende dare un contributo per il rilancio economico del Paese.
“La priorità in questa fase – ha spiegato il presidente Braia – è garantire liquidità a imprese che hanno fatturati molto ridotti, in molti casi prossimi allo zero. Chiediamo, pertanto, la liquidazione immediata dei crediti tributati vantati dalla PMI e dovuti dalla PA, sia nazionale che locale. Diventa, poi, di vitale importanza garantire credito alle imprese attraverso Fondi di garanzia nazionali e regionali, con la possibilità di ripagare il debito in un arco temporale molto lungo, anche trentennale, a tasso zero”.
Tra le misure d’emergenza proposte dal Comitato PI Basilicata anche un credito d’imposta per l’acquisto di dispositivi di protezione, come le mascherine, che in questo momento sono fondamentali per garantire la continuità lavorativa in sicurezza. Per le PMI che vedranno diminuire i fatturati di oltre il 30 per cento sarebbe utile prevedere la riduzione graduale, fino all’annullamento del versamento delle imposte dovute per il 2020.
“Per stimolare la ripartenza – ha aggiunto Braia – è poi fondamentale prevedere lo snellimento, la semplificazione e la sburocratizzazione delle procedure del Codice Appalti, anche attraverso la nomina di commissari straordinari, secondo il modello della ricostruzione de Ponte Morandi che si è dimostrato vincente”.
Altro tema cruciale per il rilancio degli investimenti, per il presidente della Piccola Industria di Basilicata, una revisione al rilancio del credito di imposta previsto dal Piano Transazione 4.0 e nuovi incentivi per l’acquisto di tecnologie immersive.
“Poter utilizzare la piattaforma telematica per presentare i propri prodotti, già realizzati e mai presentati, sarebbe un modo per compensare, almeno parzialmente, i gravi danni del rinvio di eventi fieristici importanti come il Salone del Mobile di Milano ha fatto perdere grosse fette di business a molte imprese, soprattutto della filiera del legno arredo”.