«Open Volley S.Maria, da sempre nel nome della condivisione… per sempre nel nome di Marco! Anche quest’anno accendiamo i motori».
Le parole dell’istrionico giullare-speaker del torneo Francesco Centola, hanno aperto così l’ormai storico torneo amatoriale di volley della città, alla sua 25ª edizione, nel ‘tempio’ ormai da tutti riconosciuto del campetto della parrocchia di S. Maria del Sepolcro. Passione per lo sport, che aggrega e coinvolge una città intera nel nome della fraternità e della condivisione. Da ieri sera il quartiere di S.Maria diventa per circa un mese il cuore dell’estate sportiva, per gli amanti del volley e non solo: il torneo infatti è ormai da 25 anni emblema di valori che incarnano una sportività “pulita” e vanno al di là della stessa, portando in scena lo spirito di una comunità – la parrocchia di S. Maria del Sepolcro – sempre pronta a tendere la mano a chi ha cerca un soffio di calore umano che riscaldi.
«Ricominciamo questa nuova edizione del torneo con l’eredità di un quarto di secolo sulle spalle – commenta l’organizzatore Francesco Centola – che ci dà la forza necessaria per essere un centro di aggregazione per gli sportivi, certo, ma anche per tutte le persone che scendendo nella nostra piazza trovano calore e amicizia, insieme a del sano volley e la compagnia di un buon panino».
La “magia” è infatti questa: persone diverse, sotto ogni punto di vista, si ritrovano unite insieme, fraternamente legate nella semplicità di ritrovare un po’ di casa nelle sere d’estate a Santa Maria. Un calore che, nella mente degli organizzatori, è un requisito fondamentale perché il divertimento sia partecipato e che diventa possibile raggiungere grazie al dono della ‘memoria’: «l’Open volley – continua Centola – è stato da qualche hanno intitolato a un giovane della nostra parrocchia prematuramente scomparso, Marco Brienza. Fare in modo che la sua immagine, di amico e sportivo quale era, viva ancora e sempre nelle nostre serate di allegria e di divertimento, ci educa a fare esercizio di memoria, per non dimenticare e, anzi, far continuare a vivere con noi tutte le persone che ci hanno lasciati. Amo pensare – conclude Francesco – che magari dall’alto della balconata, dietro le nuvole dove è ora la loro nuova casa, tutti ci guardino divertiti, aiutandoci a creare qui in terra quel piccolo grande focolare domestico che poi chiamiamo Open Volley».
Fare comunità, senza profitto o interesse, se non quello di rendere Domenica ogni giorno, fra punti contestati ed esplosioni di rabbia per un’invasione non fischiata o un palleggio “doppio” è la regola dell’Open Volley: sudore, emozioni che danno brividi e poi…E poi Solidarietà, con la S maiuscola, sì. L’associazione Officina Sociale organizzatrice del torneo, infatti, ogni anno devolve l’intero ricavato del torneo ai frati della comunità francescana di S. Maria, perché possano così fare fronte elle smisurate richieste di aiuto di quanti bussino alla porta della parrocchia.
Giù nella ‘fossa’ (così piace chiamarlo da queste parti il campo di pallavolo) tanto sport, e appena più sù tanto street food, con specialità gastronomiche ad allietare con note gourmet le piacevoli brezze estive: piatti succulenti presentati non certo alla Masterchef, ma alla “posso offrirti qualcosa?”.
Tra morsi a succulenti panini e sorsi di birra che hanno il sapore dell’allegria e della spensieratezza, ieri – come ormai da 25 anni – è tornato il torneo di Santa Maria. Fra risate, gioia e voglia di rivivere ‘sorsi’ di sorrisi e ‘morsi’ d’estate.
Potete esserne certi, Il Volley a Potenza è Open!