È forse l’edizione più toccante, questa del Calendario ruotese 2020.
L’associazione Recupero Tradizioni Ruotesi ha, infatti, scelto di farci ricordare il sisma che il 23 novembre 1980 colpì la Basilicata intera. Mese dopo mese il calendario racconta il dramma di chi quel giorno l’ha vissuto: le testimonianze del parroco, dei cittadini e anche dei volontari che da ogni dove avevano raggiunto il nostro territorio per portare aiuto, solidarietà ma soprattutto speranza.
Il terremoto dell’ottanta rappresenta uno spartiacque per la memoria dei lucani, tutto è raccontato come accaduto prima o dopo quel fatidico giorno; così come i segni lasciati nelle mura, nelle case, nel centro storico dei comuni interessati.
Mai come in queste circostanze la potenza delle immagini vale più di qualsiasi parola … per questo vedere come il paese dove si è nati e vissuti, si fosse risvegliato all’indomani del terremoto, fa suscitare forti emozioni nonostante siano passati appunto quarant’anni.
Nel calendario, oltre alle testimonianze e fotografie, si possono leggere i principali articoli che occuparono le diverse testate giornalistiche di quel periodo. Apprendere come i diversi comuni erano stati classificati in base ai danni subiti (Ruoti era in seconda fascia), il numero delle vittime, il ritardo e il caos nei soccorsi, l’incapacità del governo ma soprattutto l’umanità e l’empatia dell’Italia intera, dà la conferma che siamo un popolo dal cuore enorme ma con problemi di gestione istituzionale e questo calendario non è solo un ricordo di ciò che è stato, ma deve essere anche uno spunto di riflessione.