Mentre il Senatore del PdL Cosimo Latronico presenta alla popolazione lucana il bonus-idrocarburi voluto dal governo che consentirà ai patentati residenti in Basilicata di beneficiare di un buono da 90€ per i rifornimenti di carburante, sul web il dibattito si fa acceso tra i favorevoli all’iniziativa e chi la ritiene una vergognosa elemosina.
“E’ apprezzabile – commenta duramente CasaPound Italia, per voce del suo responsabile regionale Stefano Dubla – l’entusiasmo con cui il Senatore Latronico illustra ai cittadini lucani il bonus da 90€ e l’innalzamento dell’aliquota dal 7 al 10% introdotta nella cosiddetta “legge sviluppo” del 2009 ma alla luce dei fatti si tratta di cose di poco conto che non muteranno la situazione economica della Basilicata e non ricompenseranno i cittadini della Val d’Agri per anni di pratiche estrattive al limite della devastazione ambientale”.
“Innanzitutto – continua Dubla – la legge 99/2009 non parla di un ‘bonus-idrocarburi’ ma di un ‘Fondo per la riduzione del prezzo alla pompa dei carburanti nelle regioni interessate dalla estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi’, quindi uno sconto permanente alla pompa e non un bonus una tantum come quello presentato oggi dal governo. Inoltre nessuna attenzione viene posta sulla mancata attenzione all’ambiente e sulle conseguenze per la salute dei cittadini delle zone interessate dalle estrazioni o, cosa che sarebbe già molto più apprezzabile di qualsiasi bonus, sulla totale reticenza dei petrolieri a comunicare il numero esatto di barili estratti giornalmente, dato che consentirebbe di stimare con precisione l’ammontare delle royalties spettanti allo Stato. In fine fa ridere un aumento di soli 3 punti percentuali sulle aliquote considerando che nel 1957 tali aliquote erano rapportate al numero di tonnellate estratte giornalmente e arrivavano a toccare la punta del 22%”.
“Proprio in questo giorni – conclude CasaPound Italia – stiamo lavorando ad una proposta che punti ad una regolarizzazione delle estrazioni che sia rispettosa dell’ambiente e che restituisca ai lucani ciò che gli viene tolto, e ad una serie di interventi che coniughino il rispetto per l’ambiente, una seria politica per l’occupazione, il diritto alla salute e il rilancio dell’economia locale”.