È stato un lungo viaggio quello di Ruoti capitale della cultura per un giorno.
Un viaggio di tradizione, di storia, d’identità, di scoperte, d’immaginazione, di ricerca interiore, di emozioni.
Un appuntamento culturale coprodotto dal Comune di Ruoti e Fondazione Matera Basilicata 2019, rientrante nel programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Un viaggio iniziato con l’abito tradizionale ruotese, simbolo consolidato della nostra comunità, è stato protagonista di un’esposizione a cura di Rita Errichetti, la quale ha riprodotto fedelmente gli abiti originali partendo da vecchie foto messe a disposizione dai cittadini e, indossato dai membri del gruppo folk Miss ’48 che per l’occasione ha rievocato il matrimonio «all’antica». L’abito, il folclore sono la chiave di lettura per comprendere il nostro bagaglio culturale.
La storia, raccontata attraverso le visite di Palazzo Salinardi, Casa Pisanti e i reperti archeologici di Villa San Giovanni, rimandano alla grandiosità di luoghi e persone che hanno dato lustro al nostro paese.
La quotidiana normalità fotografata da Amedeo Adobbati, Ernesto Salinardi e Peppe Mutalipassi, il 4 agosto del 1974, invece, richiama la nostra identità, da dove veniamo: i volti, gli sguardi, i gesti, gli abiti, i vicoli. La fierezza della radice contadina di Ruoti. Identità intesa come conoscenza e studio del territorio lucano, è il fondo del “Tempo e Memoria nella fotografia di Aldo la Capra”. Un racconto fotografico e documentaristico della Lucania negli anni ’60 e ’70.
La cisterna d’acqua, una scoperta per i più giovani che non sapevano di questa riserva d’acqua sotterranea a due passi dal centro storico del paese.
E poi, l’immaginazione e la ricerca interiore data dalle mostre di Domenico Conforte e Claudio Pisani entrambi originari di Ruoti.
Il primo, con la collezione “Anima e Natura” sottolinea l’importanza che il creato ha nella sua visione artistica: «la mia pittura nasce dalla profonda osservazione della natura, vado a cercare quello che sta dietro il visibile. Non dipingo quello che vedo ma, vado alla ricerca della causa che determina il visibile. Vado alle radici, è un viaggio immaginario dentro la natura, verso il mistero nascosto». Per Conforte, la linfa vitale è ciò che lega la natura all’arte che deve essere mediata dall’artista. I suoi quadri sono informali, un po’ simbolici, un intreccio armonioso tra gli esseri umani, animali e vegetali; sono un’esortazione al rispetto della natura.
“Serendipity” è il titolo della raccolta di Claudio Pisani, la sua pittura è una ricerca inaspettata, la fortuna di trovare una cosa non cercata, mentre se ne stava cercando un’altra, Serendipity appunto, un po’ com’è stato il suo esordio da artista. «La mia ricerca è basata sull’utilizzo di alcuni materiali cosiddetti poveri quali il legno, il sughero, la carta e la stoffa, mentre la tecnica è prevalentemente materica e si basa sull’utilizzo del colore e degli stucchi. Creo materia sui diversi supporti e poi la sottraggo per dar vita al dipinto». La sua pittura è impetuosa, materica e ragionata, le sue tele enigmatiche e tenebrose. «È la materia in sé che si esprime, cerco di gestire quello che materia vorrebbe dire».
Alla fine di ogni viaggio, il viandante torna a casa carico di emozioni per l’esperienza vissuta e, la giornata di Ruoti capitale della cultura per un giorno ne ha regalate tante.