Nuovi scenari di Welfare. Dal concetto di salute come assenza di malattia a quello di benessere e qualità della vita. Progresso medico-scientifico e nuove tecnologie per rispondere alla evoluzione dei bisogni tramite l’innovazione e la cultura assicurativa”
Si è svolto oggi a Matera, presso il Palazzo Viceconte, il convegno dal titolo “Nuovi scenari di Welfare. Dal concetto di salute come assenza di malattia a quello di benessere e qualità della vita. Progresso medico-scientifico e nuove tecnologie per rispondere alla evoluzione dei bisogni tramite l’innovazione e la cultura assicurativa”, organizzato dall’Unione Europea Assicuratori, in occasione del suo 46° Congresso Nazionale.
Il convegno è stato aperto da Domenico Sammartino, presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti della Basilicata, che ha introdotto i lavori rimarcando l’importanza dell’investimento in welfare inteso come bene comune, in una prospettiva sociale ed economica che ponga al centro la persona e il suo benessere. A seguire, Giuseppe Tancredi, delegato distrettuale UEA della Basilicata, ha avviato i lavori dichiarando che il sistema di welfare italiano per troppi anni è rimasto statico, focalizzato quasi esclusivamente su pensioni e sanità e, a tutt’oggi, non adeguatamente strutturato per rispondere alle esigenze di una popolazione profondamente cambiata. In questa congiuntura – prosegue Tancredi – l’intermediario deve essere in grado di raccogliere le sfide imposte dagli inevitabili mutamenti sociali e portare avanti una missione: quella di promuovere la prevenzione e di mettere a fattore comune la sua cultura assicurativa, consentendo al cittadino di effettuare scelte consapevoli per la protezione del suo futuro. A seguire, Enea Dallaglio, amministratore delegato di Innovation Team-Gruppo MBS Consulting, ha trattato le trasformazioni del welfare tra presidio pubblico, spesa privata e ruolo delle aziende. «Il welfare pubblico – ha affermato Dallaglio – sta risentendo dei mutamenti sociali in atto e dell’emergere di nuovi bisogni: la frammentazione della società, la trasformazione della famiglia, i cambiamenti degli stili di vita esigono una maggiore domanda di servizi per prevenzione, assistenza e benessere personale che non appartengono alla gamma tradizionale delle prestazioni pubbliche, e ciò aumenta la spesa sociale sostenuta direttamente dalle famiglie». Luca Cattani, ricercatore del Dipartimento di Scienze Economiche “Marco Biagi” – Università di Modena e Reggio Emilia, ha poi offerto uno spaccato sull’evoluzione delle professioni sanitarie (anche non mediche) considerate professioni per le quali è necessario detenere un titolo di studio universitario, quindi altamente qualificate. In tale prospettiva – ha detto Cattani – è lecito chiedersi se l’automazione e la diffusione di robot possa impattare anche nel settore della salute e della sanità erodendo posti di lavoro e ampliando i divari salariali.
La parola passa al Presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Salvatore Adduce, che rimarca l’estremo interesse per i temi affrontati dal convegno plaudendo ad una iniziativa che porta al centro dell’approfondimento sui temi della cultura assicurativa la persona, connettendosi a quello che è lo spirito di Matera capitale europea della cultura.
Gli interventi centrali del panel hanno riguardato, invece, due “nuove frontiere” della cura: la medicina predittiva e la medicina personalizzata. Anna Moles, Ricercatrice IBCN-CNR e Direttrice Scientifica di Genomnia, ha posto l’accento sulla Medicina Personalizzata, o di Precisione, modelli capaci di identificare la vulnerabilità di una singola persona alle malattie comuni, di misurarne il livello di rischio, di personalizzare la terapia in base alla costituzione genetica e di offrire opzioni terapeutiche basate sulla interazione dei farmaci con nuovi bersagli molecolari per assicurare il miglior esito possibile in termini di salute. A seguire, Cristina De Capitani, Primo tecnologo del CNR e Cluster manager Tecnologie per gli Ambienti di Vita, ha posto l’accento sull’invecchiamento della popolazione e sulla necessità di far fronte alle nuove esigenze con servizi e sistemi di cura realmente utili alle persone e allo stesso tempo sostenibili per il sistema sanitario nazionale e per la società. In tal senso, efficace strumento – ha affermato De Capitani – è rappresentato proprio dalla medicina personalizzata che consente al medico curante di stabilire piani terapeutici e nutrizionali individuali.
Roberto Conforti, presidente UEA, nel chiudere i lavori, ha offerto una riflessione importante sul mutamento del ruolo dell’intermediario professionale che si fa interprete e promotore di un’evoluzione del ruolo dell’agente di assicurazione da “venditore di polizze” a gestore dei rischi e dei bisogni di protezione di individui e famiglie, capace di proporre una visione “olistica” e non “atomizzata” del concetto di salute e dei bisogni di sicurezza di persone e famiglie nella loro globalità, individuando tipologie e livelli di rischio monitorati lungo tutto il ciclo di vita. In questo contesto – ha concluso Conforti – per il mondo assicurativo l’evoluzione tecnologica è, e sempre di più sarà, un’utile alleata nella misura in cui sarà agita tempestivamente e non subita passivamente, comunicando ai cittadini che l’educazione finanziaria e la cultura assicurativa sono strumenti di emancipazione essenziali per effettuare scelte consapevoli.