Il 20 aprile, in molti dei nostri piccoli borghi, prenderà vita una delle più vive e sentite rappresentazioni della tradizone cattolica : “ la Via Crucis”.
Tra le più antiche e importanti della Basilicata c’è quella di Rionero organizzata dalla “Confraternita Maria Santissima del Carmelo” e da volontari benefattori. Quest’anno a sfilare tra le vie del paese ben 211 figuranti, dai bambini di 4 anni nelle vesti di angeli fino a Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo che superano ampiamente i 70. La scelta dei personaggi non è casuale, ognuno è selezionato in base alla somiglianza fisica rispetto al ruolo che andrà ad interpretare.
Passando in rassegna le varie figure, una merita di essere citata rispetto alle altre poichè il significato di cui si carica è diverso da quello dei paesi limitrofi. Stiamo parlando della “zingara” : vestita completamente di nero, è l’oggettivazione del male, delle tenebre. Il suo corpo è ricoperto mediamente da dieci/dodici chili d’oro (metafora della corruzione) offerti per l’occasione dalla comunità rionerese. In passato, come ci spiega una delle organizzatrici, quest’oro serviva a testimoniare la ricchezza stessa dei cittadini.
Notevole attenzione viene data ai costumi. Ogni singolo abito, ogni singolo dettaglio, dai calzari ai copricapi è stato studiato gurardando i Testi Sacri, la storia, la realtà del tempo e riprodotto alla perfezione.
In questo paese ai piedi del Monte Vulture, storia, folklore, devozione e pathos si intrecciano dando vita ad un vero e proprio spettacolo teatrale inscenando, in modo autentico, l’ultima settimana di vita di Gesù dall’ingresso a Gesuralemme fino alla rappresentazione dell’Angelo della Resurrezione, simbolo della vita e della rinascita.
Il corteo partirà alle ore 10:00 di sabato 20 aprile dal “centro sociale” e tornerà nello stesso alle 13:00 dove avverrà la Crocifissione. Durante tutto il percorso, la processione sarà accompagnata dalle due bande della città . La musica riveste un ruolo molto importante, infatti, attraverso il suo straordinaro linguaggio, riesce a commuovere gli astanti che, ogni anno seguono l’evento in un devoto silenzio.