Sarà inaugurata il 18 gennaio alle ore 18 a Matera, nella chiesa di San Pietro Barisano la nuova mostra di sculture di LOUISE MANZON “AION NEI SASSI”, aperta al pubblico dal 19 gennaio al 15 luglio 2019.
Questo progetto è parte integrante delle iniziative della Fondazione Advantage in continuità con le tematiche di sostenibilità sociale e ambientale che la Fondazione stessa persegue.
Con questa mostra, “Aion nei Sassi”, le donne continuano ad essere protagoniste del percorso artistico di Louise Manzon: portatrici di vita, custodi di sogni e speranze.
Sono circa trenta sculture di figure femminili ricoperte di materiali poveri, fili di ferro, frammenti di reti metalliche, cocci di ceramica ma incoronate come vere regine, interpreti della forza e della dignità umana.
Con “Aion nei sassi”, Louise Manzon offre una riflessione sul processo migratorio, dramma epico del nostro tempo. Una nuova serie di sculture di animali in ceramica policroma completa il nuovo allestimento dell’esposizione.
“Aion nei Sassi”, è realizzata con il patrocinio del Comune di Matera, dell’Arcidiocesi di Matera Irsina, della Fondazione Matera – Basilicata 2019, di Wind Tre operatore internazionale mobile delle telecomunicazioni, del Consolato Onorario della Repubblica del Kenia, dell’Ambasciata del Brasile, del Consolato Onorario della Repubblica del Portogallo e di Venice International University, il consorzio di 17 università di tutto il mondo con un campus sull’isola di San Servolo a Venezia.
Dalla presentazione di Luca Beatrice:
“L’esercito polimaterico realizzato da Louise Manzon è un gruppo di regine vestite da quei flutti che tutto inghiottono e rigettano. Non sono armate bensì imprigionate in un’armatura. Un’armonia di forme che avanza, non si arresta, vola se necessario, s’innalza a pelo d’acqua e cammina col capo dritto, senza voltarsi indietro. Schierate in gruppi o singolarmente, senza mai tradire la propria unicità, le regine di questa pacifica armata sono icone contemporanee di un percorso terreno che riconduce alla storia dell’umanità. Rappresentano il simbolo folgorante di quel viaggio “low cost” su imbarcazioni tristemente destinate al naufragio, il tema più drammatico degli anni duemila (…).
Louise Manzon mette in mostra l’immaginario della donna intesa come custode del principio creatore e madrina di un tempo trascendente e assoluto, secondo una definizione data dalla classicità e incarnata nella parola che dà il titolo alla mostra, Aion. Secondo gli antichi greci c’erano tre modi di indicare il tempo, Aion, Kronos e Kairos. Aion rappresenta l’eternità, il tempo lungo della vita, il divino principio creatore inesauribile.
Un titolo suggerito dalla stessa artista perché, spiega, “rispecchia il perenne processo migratorio nella storia dell’uomo, che persiste da sempre e ci sarà per sempre, in quanto insito nella natura umana”(…).
Aion, figure fragili e resilienti, capitoli isolati di una storia collettiva di cui siamo testimoni e da cui discendiamo. Eternamente presenti come il mistero che le riveste. Louise Manzon scandaglia la paura dell’altro e dell’alterità riportando la cronaca in una prospettiva fluida, dove la disperazione lascia spazio alla naturale vocazione del genere umano, la ricerca della bellezza e della verità”.
Louise Manzon è nata a San Paolo del Brasile ed è cresciuta in una famiglia cosmopolita, formandosi tra il Sud America, l’Europa e gli Stati Uniti. Si è laureata in Disegno Industriale presso la Fondazione “Armando Alvares Penteado” di San Paolo. Ha collaborato con uno studio di architettura internazionale ed ha proseguito gli studi conseguendo un master in Disegno industriale presso il Pratt Institute di New York, dove si è misurata con diversi linguaggi espressivi e stili artistici. Ha lavorato come designer presso l’agenzia Young & Rubicam di New York City. Le sue sculture sono state esposte in negli Stati Uniti e in Italia. Hanno scritto di lei e del suo lavoro, fra gli altri, Philippe Daverio, Achille Bonito Oliva, Alain Elkann, Paul Laster e Luca Beatrice