Si racconta che un pastore tornando dai campi su per il sentiero impervio delle campagne ruotesi, si fosse improvvisamente fermato di fronte ad una roccia. Gli altri pastori che sopraggiunsero gli chiesero cosa stesse facendo lì, fermo immobile con le sue pecore che anch’esse guardavano la rupe: ed eccola l’apparizione della Madonna.
Questo è quanto emerge dai ricordi degli anziani che abitano il quartiere Cretaccio di Ruoti, dove si trova la nicchia che avrebbe segnato l’apparizione della Madonna della Scala. Testimonianze che l’associazione culturale “Recupero Tradizioni Ruotesi” sta raccogliendo e studiando per accertarne la veridicità. Per ora è possibile affermare che nel catasto onciario relativo alla toponomastica di Ruoti, sin dall’inizio del 1800, la strada in questione era indicata come Vico vicinale Madonna della Scala ma, resta da capire se per scala si faccia riferimento ai gradoni che si trovavano vicino alla nicchia oppure se ci stiamo riferendo alla Madonna della Scala quella raffigurata da Michelangelo in un suo bassorilievo del 1491.
Nel frattempo, il quartiere Cretaccio, ha organizzato per la giornata di sabato 14 luglio una manifestazione cominciata con il Santo rosario e la Santa messa, seguiti dal “pellegrinaggio” verso il luogo dell’apparizione e conclusasi con degustazioni gastronomiche e intrattenimenti vari.
Durante la funzione religiosa, sono state fornite notizie in merito alla Madonna della Scala: trattasi di uno degli appellativi con cui la Chiesa cattolica venera Maria la madre di Gesù, ed è onorata in particolar modo a Massafra, dove ne è stato edificato il santuario ubicato nella gravina, che è possibile raggiungere grazie ai 125 gradini che costeggiano la valle.
Il riferimento alla scala è da ricondurre al passo della Genesi 28: 10-22, nel quale si racconta il sogno che Giacobbe fece di una scala che dalla terra si protendeva verso il cielo con gli angeli che salivano e scendevano, simbolo di un collegamento comunicativo fra Dio e gli uomini.
Altri sostengono che il titolo si riferisca più semplicemente alla lunga scalinata scavata nella roccia della gravina che porta al santuario di Massafra. Resta il fatto che ovunque ci siano testimonianze relativa alla Madonna (vedi anche a Noto, a Noci) queste siano attestate in luoghi rupestri raggiungibili attraverso dei gradoni.
In attesa di nuovi riscontri, restiamo avvolti dalle oniriche immagini evocate dai racconti dei nostri anziani, ulteriore conferma del patrimonio che essi costituiscono per la nostra identità.