È in corso di svolgimento il Festival dello sviluppo sostenibile. Diciassette giorni per comprendere, discutere, riflettere, sensibilizzare e diffondere la cultura della sostenibilità e far conoscere l’Agenda 2030 dell’ONU. Nel settembre 2015 l’Assemblea Generale dell’ONU si è posta 17 obiettivi (Sustainable Development Goals – SDGs), contenuti appunto nell’Agenda 2030, da raggiungere nei prossimi 12 anni. Povertà, lavoro, educazione, disuguaglianze, cooperazione internazionale, ambiente sono solo alcuni dei Goals; obiettivi che muovono da un sentire comune: l’attuale sistema in cui viviamo non è più sostenibile, è necessario ripensarlo non solo in prospettiva economica, ma anche ambientale, sociale e culturale.
I 17 SDGs, articolati in 169 traguardi molto concreti, puntano a realizzare un modello nuovo di sviluppo che sia, appunto, equo e sostenibile nel suo complesso. Il Festival, promosso dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo sostenibile (ASviS) e realizzato con l’ausilio di oltre 300 partner, nasce per sensibilizzare su queste tematiche e nella sua seconda edizione propone oltre 700 eventi su tutto il territorio nazionale.
L’Istituto Internazionale Jacques Maritain, per il secondo anno, collabora all’iniziativa con il convegno Pace, diritto e sostenibilità in programma mercoledì 30 maggio, a Matera presso l’Ex Ospedale San Rocco. In una prospettiva personalista, attenta alla persona e alla tutela della sua dignità, docenti universitari, esperti e ricercatori si confronteranno sullo sviluppo sostenibile – inteso come sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere le capacità delle future generazioni di raggiungere i propri – riflettendo sul ruolo rilevante che il rispetto, la solidarietà e i diritti umani possono avere nel favorire una responsabilità aziendale capace di tradursi in crescita economica ed inclusione sociale.
Nel pomeriggio di studio Mons. Antoine Camilleri, Sottosegretario ai rapporti con gli Stati della Santa Sede, terrà una lectio magistralis sul tema La ricerca della pace nei rapporti diplomatici. Gli approfondimenti si concentreranno poi sull’innovazione come strumento di dialogo, la società degli algoritmi tra dominio e diritto e la valutazione delle competenze per una didattica inclusiva.
L’impegno per lo sviluppo sostenibile riguarda certamente le istituzioni, ma coinvolge ancora di più ogni persona in quanto cittadino del mondo. La condivisione di pratiche virtuose può cambiare il modello di sviluppo, le politiche, le strategie aziendali e i comportamenti individuali per dare così un futuro alla vita e valore al futuro. L’impegno, con azioni strategiche e un ruolo attivo e consapevole della società civile, nel presente porterà ad un futuro migliore.