Venosa (PZ) – Porta Coeli International Art Gallery coproduce “Le Ali Velate”, corto cinematografico scritto, diretto ed interpretato da Nadia Kibout che diventa Testimonial della Galleria d’arte e Centro studi della Cultura mediterranea con sede in Venosa.
Nadia Kibout, nata a Saint-Etienne da genitori algerini e residente in Basilicata, ha un legame molto intenso con il mondo della recitazione, una passione divampata fin da giovanissima e coltivata con tantissimi sacrifici in giro per il mondo. In occasione della 72ª Mostra del Cinema di Venezia, sarà proprio grazie alla sceneggiatura de “Le Ali Velate” che la Kibout viene proclamata vincitrice ex-aequo del “Premio Mutti – AMM” dedicato ai registi migranti attivi in Italia, il cui obiettivo è promuovere e stimolare una comunicazione interculturale concreta e aperta su tematiche sociali rilevanti, valorizzando la conoscenza e la diffusione di altre espressioni culturali ormai massicciamente presenti sul nostro territorio, grazie alle corpose comunità provenienti da questi paesi del mondo.
Aniello Ertico, Direttore di Porta Coeli, commenta così: “Nadia Kibout, attrice e regista, è per noi soprattutto emblema della mediterranea vocazione alle arti. Il nostro Centro Studi, soprattutto nella sua sezione d’arte contemporanea è da sempre attento al recupero ed alla promozione di espressioni artistiche in grado di emancipare dai localismi per favorire la consapevolezza di una identità ben più complessa e sorprendente che, di diritto, appartiene ai popoli del Mediterraneo. Così, con entusiasmo, sostenendo la produzione de “le Ali Velate”, recuperiamo la possibilità di contribuire alla dialettica attualissima (…che con la Kibout non è mai qualunquista), utile alla creazione della necessaria cultura dell’integrazione culturale. Di contro, accogliamo Nadia, artista franco-algerina residente in Basilicata, quale nostra testimonial nel mondo del cinema e del teatro internazionali, affinché l’impegno nella ricerca artistica che garantiamo nelle nostre province, trovi riverbero ed echi sui palchi delle Capitali. E sappiamo che è solo l’inizio di tante altre belle cose da immaginare… il chè, di per se, è già fare cultura”.
Nadia Kibout trasmette il suo messaggio sulla tolleranza nei confronti della diversità attraverso la sua arte e lo fa con sensibilità e grande rispetto, perché come lei stessa afferma “Se non si sente di appartenere a un Paese o a una Nazione, non vi è nessuna voglia di spendere nulla per essa, che sia denaro, energia fisica, o impegno sociale. Essere riconosciuto in quanto individuo ‘diverso’, ma integrato, porta a sentirsi parte del paese, della sua società e della sua storia, presente e futura”.
Il cortometraggio “Le Ali Velate”, primo lavoro cinematografico da regista per l’attrice franco algerina, conosciutissima nel mondo dello spettacolo per il suo impegno professionale tra cinema, televisione e teatro, è candidato ai “David di Donatello 2017”.