Si rinnova ogni anno, il 16 dicembre ad Avigliano, la processione penitenziale per le vie del paese, in onore della Madonna del Carmine.
L’origine risale al 1857, quando fu fatto voto alla Beata Vergine del Carmine per la protezione ricevuta in periodo di calamità naturale: si celebrava una giornata di digiuno e di astinenza, sospendendo ogni lavoro manuale, e si teneva una solenne processione a cui partecipava il clero insieme al popolo in preghiera. Con il passare del tempo, però, venne a mancare la partecipazione dei fedeli, che ne perdevano il ricordo e, quindi, il bisogno di celebrarlo nella gratitudine e nella penitenza: fu così che la processione venne soppressa.
Quando, però, il 23 novembre 1980 il terribile sisma che colpì l’Irpinia risvegliò negli aviglianesi l’assopito bisogno di esternare la propria riconoscenza alla Vergine del Carmine, la processione venne ripristinata. Anche in quell’occasione, infatti, “tutto era nello stato primiero” nell’intero territorio di Avigliano, mentre nel resto della Basilicata si registrarono 9000 vittime e 1500 feriti.
Durante la processione, l’effige, spoglia dell’oro, viene portata a spalla dai confratelli, che non indossano l’abito carmelitano, e viene preceduta dal clero parato con abiti penitenziali.
Il 16 dicembre è un giorno di particolare importanza per tutto il territorio aviglianese, tanto nel centro quanto nella periferia: anche a Sant’Angelo di Avigliano, infatti, si tiene una processione a carattere penitenziale della Madonna del Carmelo; lì, in località Gianturco, sorge la chiesa intitolata a Santa Maria del Carmine, inaugurata nel 1958 sulle rovine della preesistente cappella costruita alla fine del 1800 dai contadini e poi devastata da un incendio e demolita. Nata come Vicaria Perpetua nel 1905 per mano di Mons. Monterisi, per rispondere alle necessità delle anime a lui affidate nelle zone rurali di Avigliano, fu elevata a Parrocchia, con sede in Possidente, da Mons. Bertazzoni nel 1965, ma dal 1986 è parrocchia autonoma. Nel borgo, a quella data è dedicata anche la piazza principale, che, appunto, porta il nome di “Piazza 16 dicembre”.
Oggi, come non mai, a causa degli eventi sismici che stanno colpendo la nostra penisola, questo atto devozionale è sentito e atteso dai fedeli; contemporaneamente, pertanto, nei due poli del territorio, gli aviglianesi ringrazieranno la Vergine Maria e si affideranno alla sua materna protezione con una fede senza tempo e oltre il tempo.
Mariassunta Telesca