Le date, si sa, a volte non contano. Tal’altre, invece, sembrano sfidare l’arcano disegno del destino. Oggi è il 2 luglio e mentre a Matera si celebra la ricorrenza della Madonna della Bruna, Potenza si ferma, in segno di lutto, per i funerali di Elisa Claps. La Basilicata si divide tra gioia materana e cordoglio potentino. Se nella città dei sassi la gente assalta un carro distruggendolo, nel capoluogo di regione un altro carro conduce le spoglie mortali di una ragazza che, oltre un anno fa fu ritrovata, dopo diciassette anni di silenzio, nel sottotetto della chiesa della Trinità a Potenza. Furia e riso, nel segno della tradizione, per il popolo di Matera; dolore, rabbia e tanti interrogativi, per la gente di Potenza. La cronaca riesce persino a riunire sentimenti contrastanti e la Basilicata intera guarda, con profonda solidarietà, alle lacrime di mamma Filomena.
Appena tre giorni separano le esequie di Elisa dalla condanna all’ergastolo, comminata dai giudici inglesi a Danilo Restivo, per l’omicidio di Heather Barnett. Anche in questi accadimenti c’è una fatale concatenazione cronologica. Intanto, il legale della chiesa potentina preannuncia la costituzione di parte civile, nel processo per l’omicidio di Elisa Claps che si celebrerà a Salerno. Elisa, purtroppo, non salirà più “Sopra Potenza”. A distanza di diciotto anni, praticamente un’altra vita, ha cambiato parrocchia. Dopo il travaglio di oltre un anno di indagini sui suoi resti e le varie peregrinazioni patite, eccola salire su un altro carro. Quello che, dopo aver ricevuto l’abbraccio della sua città, nella sala ardente allestita al Liceo Classico Quinto Orazio Flacco, la condurrà in piazza Don Bosco, per i funerali e, da lì, a dignitosa sepoltura. E ad accompagnarla, in questo commiato troverà, idealmente, un’intera regione.