Una commedia per progettare, costruire e donare idee, opinioni e scambi in Togo. La bravura del regista teatrale potentino Rocco Laurita e del suo gruppo teatrale s’intreccia con l’operato benefico dell’associazione potentina “Il pozzo della farfalla”.
Rocco, cosa ci puoi raccontare della commedia?
Ti racconto la storia. Il titolo della commedia è “Il morto sta bene in salute”, in due atti dei fratelli Di Maio. È ambientata, all’incirca, alla fine del secolo scorso, anni 80-90, a Napoli. Vi è una coppia di coniugi che ha adibito la propria casa a pensione e ospita un po’ di persone. Ci sono diversi avventori. Chi è casuale, chi si trattiene spesso lì. Le motivazioni sono molteplici. Ma nascondono un segreto: hanno ricevuto una visita da parte di un sicario il quale aveva con sé una valigia contenente 500 milioni. Questo sicario, dopo pochi giorni, viene arrestato e gli avventori della pensione utilizzano questi soldi per recuperare le spese personali di vario genere. La valigia rimane vuota e senza contanti. Ad un certo punto, si fa viva una persona che reclama il contenuto della valigia, un loro vecchio amico che sta in Sicilia e chiaramente, alla pensione, sono in difficoltà. Come fare? Come non fare? Quei 500 milioni, in realtà, erano soldi della mafia. Erano stati dati a questo sicario perché doveva far fuori una persona che aveva commesso uno sgarro. I due coniugi sono, però, come si direbbe a Napoli “chiachielli”, due persone molto paurose, molto timorose. Hanno preso i soldi in maniera molto ingenua. Attingendo sempre al contenuto della valigetta, hanno terminato tutto. Fanno, allora, loro una proposta: se eliminano una persona che sta alla pensione, la commissione iniziale viene realizzata e tutto si risolve. Il problema è questo: eliminare una persona. I due coniugi sono assolutamente poco coraggiosi. Ci sono una serie di equivoci perché i due coniugi, alla fine, provano ad eliminare qualcuno ma ad ogni tentativo o va via la corrente, o le gocce di veleno si perdono. Insomma, non riescono a far fuori questa persona ma arriva il lieto fine immancabile. La commedia è piena di situazioni divertenti, spero anche abbastanza ben caratterizzate. Il ritmo è frenetico.
E riguardo al tuo gruppo teatrale?
Il mio gruppo si chiama DuemilaCredici perché è nato nel 2013 e perché bisogna crederci. Ho fatto un gioco di parole legato all’anno e al credere in ciò che si fa. Inizialmente, il gruppo teatrale era soprattutto un discorso religioso perché è nato a livello parrocchiale questo tipo di gruppo. L’associazione che vogliamo aiutare quest’anno è il “Pozzo della farfalla” sorta da alcuni anni che si occupa tramite spettacoli di raccogliere fondi realizzando un progetto in Africa.
Come hai conosciuto “Il pozzo della farfalla”?
La figlia di una persona che recita con me è un’amica dei volontari dell’associazione e, grazie ad un incontro e a uno scambio di idee, si è deciso di realizzare questo spettacolo donando il ricavato all’associazione. Loro ci aiuteranno con le attrezzature.
Date dello spettacolo?
Abbiamo scelto il periodo pre-natalizio. Il 3 dicembre al teatro Don Bosco a Potenza dove, oltre allo spettacolo, ci sarà la proiezione di immagini dei lavori di questo centro che si sta realizzando in Togo. La replica ci sarà ad Avigliano il giorno 10 dicembre e il 14 gennaio a Satriano di Lucania. I personaggi sono tanti. Sono 16 attori di varie età. Il costo del biglietto è di 8 €. Ci saranno le prevendite presso la sede dell’associazione “Il pozzo della farfalla”.
Hai una parte anche tu nella commedia?
No. Volutamente no. Fare l’attore è difficile, fare il regista è più difficile, fare l’attore e il regista contemporaneamente è ancora più difficile. È una scala di difficoltà sempre crescente.
Corrado, ci parli dell’associazione?
L’associazione nasce nel 2009 a valle di uno spettacolo teatrale. Abbiamo conosciuto Don Dominique che è un sacerdote togolese che aveva bisogno di aiutare il suo popolo. In questa unione di intenti abbiamo deciso di cominciare questo progetto. Questo nuovo spettacolo rappresenta un po’ il nostro compleanno. Dal 2009 ad oggi, ogni anno, abbiamo ripetuto quello spettacolo. L’associazione ha l’obiettivo di aiutare il Togo e abbiamo cominciato con il progetto dei pozzi. Dal 2009 ad oggi abbiamo inaugurato 4 pozzi per l’acqua potabile. L’associazione nasce in memoria di mio padre, Amodeo Umberto. Mio padre era affetto da SLA, sclerosi laterale amiotrofica ed era il rappresentante dell’associazione SLA di Potenza. Quando è morto abbiamo lasciato tutto e poi abbiamo deciso di riprendere, di ricordarlo e di creare l’associazione. Il nome dell’associazione deriva dal progetto dei pozzi in Togo e la farfalla deriva da uno scritto che fece mio padre. Parlando della malattia si sentiva quasi prigioniero del suo corpo perché non poteva muoversi, si sentiva quasi una crisalide. Il suo sogno era di liberarsi, un giorno, come una farfalla e abbiamo voluto dare continuità a quest’idea. Il 28 maggio 2013 vi è stato il fatto abbastanza noto dell’assassinio di Domenico Lorusso che era un amico mio personale, molto stretto, e amico dell’associazione. Ci ha molto colpiti e abbiamo pensato di fare una cosa per lui. Abbiamo pensato ad un centro di formazione per ricordarlo. Dal pozzo siamo passati al secondo step, quello dell’educazione. Come puoi immaginare, è un progetto molto molto ambizioso. Abbiamo raccolto dal 2013 ad oggi circa 60.000 euro. Tutti fondi sono stati raccolti attraverso questo tipo di manifestazione e ne siamo orgogliosi. La nostra sede è a Potenza, abbiamo un grande contributo da parte di Avigliano. Infatti, la replica c’è sempre lì. Siamo riusciti a portare l’associazione anche in Belgio perché io vivo lì. Facciamo soprattutto cene di beneficenza e sono molto generosi. Ci seguono aspettando l’appuntamento annuale. Diamo un taglio internazionale all’associazione.
Debora Colangelo