Il territorio di Bella accoglie una leggenda storica che si insinua tra le lastre pavimentate che percorrono il centro storico e lo splendido castello aragonese. Una leggenda che non si può fare a meno di tramandare. La presidentessa dell’associazione “Io Isabella”, Rosanna Leone ci fa rivivere un pezzo di questa fantastica narrazione che prende forma, ogni anno, ad agosto.
La leggenda di Isabella apre le porte di Bella ai visitatori lucani e non. Com’è stato possibile creare questo evento?
Questo evento è stato creato quattro anni fa in seguito ad alcune manifestazioni che abbiamo realizzato con genitori e docenti nell’istituto comprensivo di Bella come il Presepe vivente e la via Crucis. Dopo queste bellissime esperienze il Sindaco Michele Celentano ci ha proposto di realizzare la Leggenda di Isabella e noi ci siamo attivati e abbiamo creato l’associazione “Io Isabella” che coinvolge circa 120 tesserati.
Cosa narra la leggenda storica?
La leggenda di Isabella narra che nell’undicesimo secolo, un’orda di barbari invase il villaggio di Sant’Antonio Casalini e lo distrusse. Uguale sorte sarebbe toccata al villaggio di San Lorenzo se l’impavida Isabella non avesse deciso di sacrificare la sua vita, piuttosto che assistere alla distruzione del suo paese. Indossato l’abito bianco, infilò nella cintura del vestito il braccio più lungo di un piccolo crocifisso, che nascondeva un pugnale, e andò incontro agli invasori. Il capo normanno, impietosito e ammirato, allo stesso tempo, da tanto coraggio e dalla bellezza della fanciulla, le promise che non sarebbe entrato in paese: poi le prese la mano, la baciò, le pose sulle spalle la sciarpa rossa che portava al collo, le cinse il fianco con la spada e la nominò capitano del paese. Dopo la sua morte, con unanime plebiscito fu stabilito che il villaggio di San Lorenzo si chiamasse Bella, comprendendo adesso anche il territorio di Sant’Antonio Casalini.
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