Settembre, il mese per eccellenza dei ritorni… c’è chi torna a casa dopo le vacanze estive, chi ritorna a scuola, chi in palestra, chi a lavoro e poi c’è “lei” anzi, loro che dopo mesi di apparente silenzio, sono tornati a cantare e a portare in giro la loro musica.
Ma di chi stiamo parlando? Ovviamente de “La Gatta Mammona” uno dei gruppi più energici e coinvolgenti della regione che dopo vari mesi di assenza dal palco e dalle piazze, il 2 settembre, in occasione dell’evento “Basilicata Food in tour” è tornato alla carica con un esilarante concerto tenutosi a Potenza in Piazza Mario Pagano.
<< E si riparte da lì >>.
“La Gatta Mammona” è un mix di elementi: amicizia, divertimento, energia e soprattutto una grande passione per la musica. Composta da7 giovani ragazzi tricaricesi, dal 2008 ad oggi, hanno saputo farsi conoscere andando ben oltre i confini della loro regione. Molti gli onori e i riconoscimenti ottenuti in questi anni: dal Premio speciale cinematografia “CARLO LEVI”, al premio “MIGLIOR TESTO” e ancora, sono stati i vincitori del contest “FATTI SOTTO” di Radio Activity e di quello “POTENZA FOLK FESTIVAL”.
NEL 2012 esce il loro primo disco ” Tra i nani e i giganti” e il videoclip ufficiale del singolo “sembra un varietà” ed infine nel 2014 un omaggio alla loro terra: Tricarico, con il singolo “17 gennaio” un vero e proprio inno al carnevale e alle loro maschere.
Questo è ciò che si legge di loro, ma noi vogliamo saperne di più, per questo ho intervistato FRANCESCO TOMACCI, frontman del gruppo nonché autore dei testi.
Francesco, la prima domanda che voglio porti, che magari può sembrare un po’ banale, ma fondamentale per conoscere meglio la vostra storia, è : chi è la Gatta Mammona?
La Gatta Mammona, può essere definita nella tradizione di Tricarico come una figura mitologica che genera negli anni dei figli suonatori.. noi quindi siamo dei “gatti” discendenti da quest’entità. Il nostro è un gruppo musicale formato da ragazzi prevalentemente di Tricarico con una passione per la musica folklorica. Siamo una generazione influenzata dalla grande scuola di Antonio Infantino e dei Tarantolati di Tricarico e inizialmente suonavamo prevalentemente taranta, infatti il gruppo si chiamava “Taranta sound”, con il tempo però abbiamo esteso il concetto di musica popolare. Popolare non più come musica del posto, ma intesa come musica del mondo che “appartiene al popolo”, e quindi abbiamo iniziato a fare dei testi socialmente impegnati ma con altri ritmi: africani, latini, balcanici, regge.
Nel 2012, il primo disco “tra i nani e i giganti” cosa racconta quest’album?
Tra i nani e i giganti rappresenta una condizione umana: lo smarrimento. Ci si sente smarriti un po’ come il personaggio presente sulla copertina del disco che si trova tra i giganti cioè i miti, gli eroi e i nani, ossia le persone infime che nonostante tutto hanno il potere.
L’intervista completa nel nuovo numero del Lucano Magazine di settembre-ottobre, in edicola!!