“Educare all’autonomia“: È questo uno degli obiettivi cardini l’associazione NEIBA. Si tratta di un’associazione di promozione sociale nata nel gennaio del 2015 dalla volontà di quattro logopediste e due neuropsicomotriciste che hanno deciso di mettere in campo le loro conoscenze con l’intento di dare autonomia a ragazzi con disabilità evolutive, o perlomeno provarci. Il loro scopo è quello di creare ed inventare per loro attività diverse da quelle che svolgono in ambito terapeutico, facendo lavorare i ragazzi in gruppo piuttosto che singolarmente, e includendoli il più possibile con in mondo circostante.
In linea con i loro obiettivi, hanno organizzato nella giornata di mercoledì 4 maggio, una rassegna cinematografica dal simpatico titolo “visioni disturbate“.
È forse la prima volta che si organizza in Basilicata un evento del genere. Spesso si proiettano documentari o film dedicati all’autismo e ai disturbi cognitivi atti a sensibilizzare la popolazione, ma mai qualcosa che coinvolga questi ragazzi in prima persona.
Per questo, l’associazione NEIBA ha pensato di organizzare un evento diverso, selezionando un film PER loro, permettendogli di andare al cinema e godere della visione di un film come tutti gli altri e soprattutto CON tutti gli altri. Per saperne di più abbiamo ascoltato Sara Parigi, logopedista e socio fondatore dell’associazione Nèiba.
Perché questo titolo?
Visioni disturbate nasce dal fatto che le persone presenti in sala, sono consapevoli della partecipazione di ragazzi con autismo o disturbi cognitivi, e quindi coscienti del fatto che durante la proiezione essi potrebbero alzarsi, parlare ed avere comportamenti che normalmente potrebbero appunto “disturbare” i presenti.
Tutto è stato preparato nei minimi dettagli, le ragazze dell’associazione hanno realizzato, una settimana prima dell’evento, un laboratorio propedeutico alla visione del film.
Come si è svolto il laboratorio?
Il laboratorio consisteva nel presentare le regole sociali da mettere in atto nell’ambiente “cinema“. È stato strutturato con il dire “che cosa si può e che cosa non si può fare” durante lo spettacolo, presentando cos’è l’intervallo, i segnali per capire quando inizia e quando finisce il film e le caratteristiche generali della pellicola. Il tutto è stato supportato dai genitori/accompagnatori, ai quali è stato consegnato un foglio con le regole sociali da far ricordare durante la settimana. Questo perché è importante preparare i ragazzi alle loro nuove esperienze in modo che essi si sentano più sicuri e consapevoli delle situazioni che vivranno.
L’equipe di logopedisti e neuropsicomotricisti grazie all’aiuto del regista CLAUDIO FAMIGLIETTI, hanno selezionato vari film adeguati a questi giovani e alla fine la scelta è ricaduta su “IL MONELLO” di Charlie Chaplin.
L’intervista integrale nel nuovo numero di maggio-giugno del Lucano Magazine, in edicola!!