“E’ certamente una buona pratica. E come tale va presa ad esempio”. E’ quanto dichiara la Rettrice dell’Università degli Studi della Basilicata, Aurelia Sole, convinta che il Fondo Futuro Unibas rappresenti “un esempio anche per gli altri atenei affinché mettano in campo strumenti di sostegno per i ragazzi meritevoli e che hanno difficoltà a raggiungere i propri obiettivi, i propri sogni”.
Appuntamento domani, nell’Aula Magna del Campus di Macchia Romana, a Potenza, con la cerimonia di consegna della prima borsa di studio prevista dal Fondo Futuro Unibas che sostiene le attività di studio e di ricerca post lauream di studenti meritevoli e affetti da patologie gravi ed invalidanti. L’evento è patrocinato dalla Regione Basilicata e vedrà la partecipazione di rappresentanti del mondo istituzionale, medico e della ricerca. Spetterà alla vincitrice, alla dottoressa Carmen Scieuzo, ritirare il riconoscimento dalle mani del testimonial della Lega Italiana Fibrosi Cistica, l’attore Marco Bocci. Tra gli ospiti, Livia Azzariti, medico e conduttrice di Rai Uno, a cui spetterà il compito di coordinare la tavola rotonda, e Laura Valente, artista e moglie di Pino Mango, da sempre impegnata al fianco di Lega e Fondazione Fibrosi Cistica. “Già da tempo all’Unibas sono attivi i servizi di supporto alla disabilità che intervengono a dare un sostegno ai nostri studenti durante il percorso accademico. Quanto previsto dal Fondo Futuro Unibas è, invece, qualcosa di inedito perché è destinato agli studenti meritevoli e affetti da gravi patologie e si spinge oltre il momento del conseguimento della laurea”. Nel ringraziare la professoressa Patrizia Falabella e il professor Josè Terrazzano per l’intuizione, la Rettrice dell’Unibas tiene, inoltre, a sottolineare il contributo apportato dalla Lega Italiana Fibrosi Cistica Onlus e dei tantissimi privati che hanno voluto dare adesione tangibile alla costituzione del fondo.
“Specialmente in una regione a bassa demografia, come la Basilicata, è quanto mai necessario l’aiuto di tutti per concorrere allo sviluppo armonico del territorio. Bisogna rimboccarsi le maniche e fare il possibile per creare opportunità: in particolare per i tanti giovani che non si vogliono rassegnare all’idea di dover emigrare per cercare condizioni migliori altrove. I giovani sono la vera energia di questo territorio e ciascuno è chiamato a fare la propria parte. Per questo tutte le amministrazioni e tutti i centri di ricerca – conclude la Rettrice dell’Unibas – sono chiamati a partecipare a questo processo, in uno sforzo condiviso tra dimensione pubblica, privata e terzo settore”.