Domenica 8 Novembre si è svolta a Potenza l’iniziativa “Camminata In-Differente, Passeggiata ricre-Attiva sulla raccolta differenziata“, manifestazione promossa dal Cad Potenza Capoluogo, in collaborazione con Legambiente, il Comune di Potenza, l’Acta e l’Università di Studi della Basilicata.
Lo stato di abbandono di strade urbane lascia presagire una cattiva gestione del bene comune da parte di tutti, amministrazione e cittadini, motivo per cui si è pensato di istituire una giornata dove associazioni, istituzioni, enti preposti allo smaltimento rifiuti e cittadini unissero le loro forze per “ripulire” la propria città. L’iniziativa è nata dalla voglia di alcuni cittadini ed associazioni di informare e formare la cittadinanza sulla corretta “raccolta differenziata” e si è articolata in due distinte fasi. Dapprima una walking trash, ossia una passeggiata ecologica per le vie di Rione Poggio Tre Galli, finalizzata a ripulire in maniera differenziata aiuole e strade dai rifiuti, opportunamente suddivisi in base alla tipologia di appartenenza (indifferenziata, plastica, vetro e carta). A seguire, dalle ore 17, presso l’Auditorium di Santa Cecilia, si è svolto un seminario sul tema della corretta gestione e raccolta dei rifiuti, dibattito al quale sono intervenuti in qualità di relatori il Presidente del Cad– Pz Mariateresa Muscillo, Roberto Sabatino, ideatore della giornata, Marco De Biasi, presidente di Legambiente Basilicata, Salvatore Masi, docente Unibas e Silvio Ascoli direttore dell’Acta. Moderatori Antonio Bixio e Salvatore Manfreda, entrambi docenti Unibas. Conclusioni affidate a Rocco Coviello, assessore comunale all’Ambiente.
Il seminario è stato pensato sia per cittadini affinché acquisiscano una corretta informazione sull’importanza della raccolta differenziata per il suo impatto ambientale e sociale, che alle istituzioni, affinché mettano in campo azioni politiche volte a una corretta gestione del sistema rifiuti e al mantenimento del decoro urbano.
Il Presidente di Legambiente Basilicata, Marco De Biasi ha illustrato diversi dati riguardanti il sistema di gestione della raccolta dei rifiuti sia sul territorio nazionale che su quello regionale e le innovative modalità di selezione e di tecnologie innovative studiate in materia di raccolta e gestione differenziata delle differenti tipologie di rifiuti: “a livello nazionale la raccolta differenziata ha raggiunto nel 2014 una percentuale pari al 45,2% della produzione totale dei rifiuti urbani con una crescita rispetto al 2013, anno in cui si è attestata invece al 42,3%, riuscendo in tal modo a conseguire gli obiettivi fissati dalla normativa per il 31/12/2008 ma non quelli per gli anni successivi. Noi lucani siamo quasi rimasti il fanalino di coda della preistoria, che non ancora si è adattato alle nuove modalità di raccolta e gestione dei rifiuti come dimostrano i dati, che parlano del 54,4 % al Nord, il 36,4% al centro e appena il 28, 8% al Sud. In particolare è ancora decisamente troppo bassa la percentuale registrata in Basilicata, passata dal 13,3% del 2010 al 18% del 2011 e che nel 2014 si è attestata al 27,6 %. Se poi si analizzano le rispettive situazioni dei due capoluoghi di Provincia, Potenza e Matera le percentuali risultano del 24 % nel primo caso, del 14 nel secondo. Purtroppo non si sono ancora compresi adeguatamente l’importanza di attuare quanto prima il porta a porta in ogni comune della Basilicata, dato che il tradizionale sistema di gestione dei rifiuti oltre ad avere ripercussioni in tema di impatto ambientale ed inquinamento, genera un volume di spesa che oscilla tra i 30 e i 35 milioni di euro all’anno, costi che potrebbero essere decisamente ammortizzati con le nuove modalità di raccolta e tecnologie di smaltimento dei rifiuti stessi. Infatti rimuovere i rifiuti dalle discariche significherebbe innescare un valore economico di circa 20 milioni di euro annui, una quindicina in meno rispetto ai costi attuali sopracitati e un guadagno di circa quattro milioni e mezzo in aggiunta a ciò che verrebbe risparmiato. Se si adotta la differenziata, carta, cartone e soprattutto plastica, assurgono al ruolo di principali fonti di ricchezza, e inoltre vi sarebbe un notevole ridimensionamento notevole della quantità di acqua consumata, dell’energia prodotta per far funzionare il sistema e soprattutto della quantità di CO2 emessa nell’atmosfera. L’attuale composizione media dei rifiuti urbani prevede la raccolta di organico per il 30%, carta e cartone per il 27%, plastica e gomma per il 1quattro %, vetro per il 7%, metalli 5%, tessuti e legno per il 7% e altro materiale per il 10%, In particolare oggi la terra ha bisogno di materiale organico. Potrà sembrare paradossale ma la raccolta di materiale come pannolini ad esempio è strategica anche per il benessere ambientale del pianeta, e solo a Potenza si producono oltre due tonnellate all’anno. La plastica, impiegata moltissimo nella produzione di buste e bottiglie di acqua minerale, derivando dal petrolio si rivela infine una risorsa preziosissima in termini energetici, e quindi andrebbe gestita oculatamenteˮ.
La necessità di passare da una raccolta indifferenziata ad una differenziata è legata anche alla vita media o durata per smaltire completamente determinati rifiuti non suddivisi per tipologia: sei mesi per i fiammiferi, 8/12 mesi per una rivista, 12 mesi per i filtri delle sigarette, ai 5 ani per i caramelle da masticare. La media cresce sensibilmente con le lattine di alluminio ( 100/200 anni ), 1000 anni per card di plastica e polistirolo, dai 10 ai 1000 anni per sacchetti, piatti e posate di plastica.
Il prof. Masi ha evidenziato come nella raccolta e gestione del sistema dei rifiuti “ognuno è chiamato ad avere un atteggiamento di responsabilità, dai produttori ai consumatori, a partire da oculate azioni di prevenzione. Ad esempio le aziende potrebbero ridurre i rifiuti sin dalla fase di progettazione dei beni di consumo attraverso il risparmio di risorse e materie prime, la ricerca di materiale facilmente riciclabile e facilitazione dei processi di riciclaggio. E’ importante dunque informare ed informarsi, anche perché a Potenza a breve partirà anche qui la differenziata, che cambierà molte nostre abitudini nell’accumulo e nello smaltimento dei rifiuti, ben consapevoli di come specialmente per quanto riguarda la raccolta dell’umido, si dovranno adottare nuove e corrette abitudini sarà dura per molte persone. In particolare occorre prendere atto degli enormi costi economici ed energetici che il ciclo di gestione della raccolta indifferenziata determina. Ad esempio alcuni materiali come le scatole di pomodori hanno un costo maggiore del prodotto effettivamente acquistato. Senza dimenticare che tutto ciò che solitamente compriamo è un quasi-rifiuto nel senso che ciò che acquistiamo quando facciamo la spesa solitamente nel giro di una settimana viene per lo più consumato trasformandosi in rifiuto. Inoltre i prodotti di consumo che si trasformano in rifiuto hanno una serie di costi, da quelli di produzione, a quelli di trasporto, passando per quelli di commercializzazione che nel complesso superano di gran lunga i costi della materia primaˮ.
Dal canto suo il Direttore dell’Acta, il Dott. Silvio Ascoli, ha sottolineato la complessità del sistema di smaltimento rifiuti e del personale che ogni giorno incontra difficoltà nella gestione del lavoro. La differenziata porta a porta risulta essere ltà è affidato ai cittadini che devono prendere coscienza del cambiamento e cercare, nel loro piccolo, di attuarlo.Le conclusioni affidate all’Assessore all’Ambiente, Dott. Rocco Coviello, chiudono la giornata tra critiche, buoni propositi e voglia di cambiamento. La metafora del “gioco di squadra” sintetizza il suo pensiero: non si può vincere giocando solo in difesa o in attacco, ma ci deve essere sinergia di tutti i componenti. Deva soluzione più idonea per una città più pulita e ordinata, ma il salto di qualie, in sostanza, passare l’idea che si è parte della stessa squadra (amministrazione, enti e cittadini); solo così la vittoria diventa un obiettivo raggiungibile!