E’stato un inizio in salita, anche se non voluto, quello dell’amministrazione De Ruggieri, arrivata al governo della Città dei Sassi nel mese di giugno. Una ripida salita da scalare non lungo un versante di una semplice montagna, ma in questo caso si tratta di una montagna di spazzatura.
Infatti il dibattito per l’approvazione del bilancio si è concentrato sulla questione rifiuti. Una bella gatta da pelare per la nuova amministrazione che si è ritrovata a gestire questa situazione, naturalmente ereditata.
L’impasse è stata rotta dall’impopolare decisione di aumentare Tari e Tasi. Aumenti cospicui che andranno a pesare sulle tasche dei cittadini di Matera.
L’analisi delle questioni, però, è caratterizzata da due aspetti: uno tecnico e l’altro politico. L’aumento della Tari (tassa rifiuti) è stato stimato attorno al 70%, ovvero il costo per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani per il Comune di Matera è passato dai 6 milioni e mezzo di euro a ben 11 milioni. Tale aumento è dovuto all’esigenza di trasporto dei rifiuti che si è resa necessaria per via dell’esaurimento dei volumi disponibili per il conferimento presso la discarica di Borgo La Martella. Con la “chiusura” della discarica materana, i rifiuti della Capitale Europea della Cultura per il 2019 sono stati destinati ad altri due stabilimenti, quello di Melfi e quello di Potenza. Il trasporto e il conferimento dei rifiuti di Matera a queste due discariche pesa sulle casse comunali per circa 400 mila euro mensili.
L’articolo completo nel Lucano Magazine in edicola!!