Pubblicato nel numero di aprile 2011
Gli incassi dei gettiti delle royalty (7%) al giugno 2010 ammontano a circa 64 milioni di euro. Come mai una
discrepanza così ampia rispetto a quelli del 2009 che ammontavano a 114.334.043,07 euro?
L’entità delle royalty dipende dal volume delle estrazioni e dalle quotazioni del petrolio; naturalmente
queste cifre sono condizionate anche dall’avanzamento delle campagne di coltivazione dei giacimenti. Per
quel che conosco sulla riduzione del gettito delle royalty sono pesati alcuni inspiegabili rallentamenti che
non hanno permesso la coltivazione dei giacimenti con perdite di gettito non più recuperabili.
Qual è il suo personale pensiero in merito alla vicenda Wikileaks e agli eventuali accordi Eni-Gazprom
(asse Italia-Russia) sul progetto di sito di stoccaggio russo che interesserebbe da vicino la Basilicata e nello
specifico la Valbasento?
La vicenda relativa alla divulgazione di materiale riservato è tutta da chiarire nelle sue implicazioni.
Certamente le diplomazie entrano in crisi nel leggere che le loro informazioni riservate finiscono per
alimentare un gossip avvilente. Quanto alle vicende dell’Eni ed alla questione energetica, l’Italia ha la
necessità di guadagnare un’indipendenza energetica che continua a pesare sull’assetto produttivo del
Paese. Il governo Berlusconi ha varato un nuovo piano energetico che punta a raggiungere l’obiettivo di
articolare le fonti energetiche ed anche le aree di approvvigionamento.
L’impianto del gas nei pozzi esausti della Val Basento, e’ un progetto che va guardato con attenzione per
la sua dimensione (si tratterebbe del piu’ grande giacimento d’Europa) e per le implicazioni di impatto
ambientale.
Aggiungo che stante la portata dell’investimento questo andrebbe assistito da un’intesa con la Regione e
con il governo nazionale per pattuire ricadute in termini di sviluppo in un’area che cerca, da anni, una via
d’uscita alla sua crisi produttiva.
Ci può illustrare la sua posizione in merito alla vicenda del bonus benzina a favore dei lucani?
I ministeri competenti, quello dello sviluppo e quello dell’economia, hanno varato il decreto attuativo
della legge che aumenta le royalty del 3 per cento ed istituisce il fondo per la riduzione dei carburanti per i
lucani. Sarà così distribuita dagli uffici postali una carta elettronica a tutti i patentati lucani che potranno in
questo modo annualmente attingere ai benefici previsti dal fondo che per il 2010 vale 34 milioni di euro.
Il 7% delle royalty alla Basilicata non le sembra una percentuale esigua da elargire ai lucani come ricavi per
stanziamenti e finaziamenti in rapporto alle risorse che la nostra terra offre?
Le royalty ormai al 10 per cento ,grazie all’ultimo incremento del 3 per cento frutto dell’iniziativa legislativa
del Pdl, sono solo una parte delle compensazioni, le altre partite sono incluse nell’intesa istituzionale
sottoscritta nel 1998 dalla Regione con l’Eni e con il governo nazionale.
Parte di quelle misure finalizzate allo sviluppo vanno verificate per stabilire le ragioni del mancato successo.
Quando partì l’opera di estrazione petrolifera si disse che la Basilicata, che si avviava a contribuire in
modo significativo al fabbisogno energetico dell’Italia, sarebbe stata ricambiata con dinamiche di sviluppo
produttivo che invece non ci sono state. Dobbiamo ripartire da queste criticità per rinegoziare un nuovo
accordo. Noi siamo impegnati per questo obiettivo.
Come e in quali settori (infrastrutture, università ecc) vengono stanziati i proventi derivanti dalle royalty?
In verità i programmi finanziati con le royalty da parte della Regione non sono sfuggiti al rischio della
polverizzazione ed alla fine dell’insignificanza, se e’ vero come e’ vero, che gli indicatori sociali ed
economici assegnano alla nostra regione un posto marginale nella graduatoria dello sviluppo e del
benessere. Noi siamo del parere che le royalty o parti di esse andrebbero destinate ad alimentare un fondo
da costruire con strumenti finanziari innovativi per le infrastrutture e per le imprese che aiutino i territori e
le imprese a portare avanti azioni di sviluppo reale.
Ultima domanda in merito al piano per il Mezzogiorno varato dal Governo Berlusconi. Qual è il suo punto di
vista, ovviamente relativo, alla nostra regione?
Il piano per il sud risponde all’esigenza di mettere in campo un’azione di coordinamento e di finalizzazione
della spesa, mettendo fine a programmi regionali dispersivi ed inefficaci, recuperando risorse finanziarie
non spese nel programma europeo 2000-2006 ed in quello 2007-2013, raggiungendo cosi’ una dote
finanziaria di circa 100 miliardi euro. La Basilicata dovra’ sapersi candidare con opere cantierabili e
strategiche nel settore infrastrutturale e nell’animazione dei settori produttivi.