Il 14 giugno 2015 resterà una data indelebile nella storia della città di Matera. E’ il giorno in cui la città ha scelto l’avvocato Raffaello De Ruggieri come sindaco. De Ruggieri non sarà un sindaco qualunque; sarà il traghettatore della città dei Sassi verso il 2019, anno in cui Matera sarà Capitale Europea della Cultura. Un investitura che è arrivata con l’amministrazione Adduce, quell’Adduce che poi al ballottaggio ha perso, per circa 2500 voti, proprio contro Raffaello De Ruggieri.
Con le parole del nuovo sindaco vogliamo raccontare la felicità, ma allo stesso tempo la responsabilità, che deriva da questa carica arrivata dai cittadini materani e quali saranno le linee programmatiche della sua amministrazione.
“La mia elezione a sindaco – ci dice Raffaello De Ruggieri – ha creato un abbraccio corale della città percepibile giorno per giorno. C’è un senso di speranza e di fiducia nei sorrisi della gente, nelle strette di mano. La gente ha registrato che è possibile capovolgere un ritmo negativo di sviluppo e un ritmo negativo di vita; aldilà della grande emozione per la designazione di Matera a Capitale Europea della Cultura, la designazione stessa non ha cancellato e noncancella i problemi vitali della gente.
Credo che la comunità materana abbia compreso il messaggio che noi abbiamo dato, ovvero che Matera Capitale Europea della Cultura non è un traguardo, ma un mezzo per capitalizzare questa vittoria e utilizzarla ai fini dello sviluppo, e quindi ai fini dell’occupazione. Credo che questo sia stato il messaggio forte che la città recepito e in questo messaggio si sono aperti varchi di speranza e di fiducia. Tutto ciò l’ho registrato in questo periodo, fisicamente, nell’attraversare a piedi, come è mio costume, la città, un rinnovato ottimismo. Questa è la condizione attuale: una città sorridente che ha recuperato ottimismo, che ha recuperato soprattutto una visione di futuro. E questa visione di futuro è legata ad un recupero di protagonismo civico e di responsabilità civile. Questi sono i punti fondamentali per cui la gente, incontrandomi, mi saluta, mi sorride, mi abbraccia, mi conforta. E’ un segnale che ho registrato anche durante la Festa della Bruna: con centomila persone in piazza, la gente usciva dalle fila per venire a salutarmi. Noi siamo riusciti a distillare nelle coscienze dei cittadini un senso di responsabilità e di fiducia.
Adesso stiamo lavorando su due piani. Un piano di riorganizzazione della macchina comunale, senza della quale non si va da nessuna parte. Quindi recuperare una dignità all’interno degli uffici, dove ho trovato gente demotivata, stanca, sfiduciata, emarginata, ignorata; quindi un recupero dei valori che esistono per poterli esaltare per portarli su un binario di efficienza ed efficacia. Ci sarà infatti una squadra deputata a questo problema.
L’altro piano su cui agire, che poi è stato lo slogan della nostra campagna elettorale, è quello di rendere Matera una città attraente e attrattiva. Cioè una città che sia comoda e sicura da vivere, però dove sia possibile catturare investimenti che portino occupazione. Il nostro obiettivo nostro è che nel 2020 saremo bravi quando conteremo i nuovi posti di lavoro che avremo realizzato in città, non posti di lavoro ordinari, ma di qualità. (…)
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