“Siam pronti alla vita …”. La variazione dell’Inno di Mameli durante la cerimonia inaugurale dell’Expo, pur avendo innescato dibattiti e polemiche, è presto diventata cifra dell’evento stesso. Il canto gioioso del coro dei bambini e sicuro del coro degli alpini racchiude tutta la straordinarietà dell’evento. La 35° edizione ha scelto di non essere solo vetrina del mondo e per il mondo, ha preferito l’impegno etico e civile.
La tematica “Nutrire il pianeta, Energia sostenibile”, più che mai attuale, hai imposto ai 140 paesi partecipanti e a tutti i cittadini del mondo di riflettere su una esigenza vitale: il cibo. La dilagante cultura dello spreco e il paradosso dell’abbondanza, soprattutto nei paesi “ricchi”, spesso ci fanno dimenticare la triste realtà di alcune zone del mondo dove il cibo è mancante del tutto. L’appello alla vita è garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.
L’Esposizione Universale ha una eredità culturale: la Carta di Milano. Per la prima volta nella storia delle Esposizioni Universali, il grande Evento internazionale è stato preceduto da un ampio dibattito nel mondo scientifico, nella società civile e nelle istituzioni sul tema. La Carta di Milano è un documento partecipato e condiviso che richiama ogni cittadino, associazione, impresa o istituzione ad assumersi le proprie responsabilità per garantire alle generazioni future di poter godere del diritto al cibo. Impone il dovere morale di firmarla (è possibile farlo online) ma ancora di più di agire in maniera responsabile nel rispetto del prossimo e dell’altro.
Ogni sottoscrivente della Carta di Milano si assume delle responsabilità precise rispetto alle proprie abitudini, agli obiettivi di azione e sensibilizzazione e chiede ai governi e alle istituzioni internazionali di adottare regole e politiche a livello nazionale e globale per garantire al Pianeta un futuro più equo e sostenibile. L’appello alla vita è sicuramente rivolto al “consumo” responsabile ma è anche un appello all’uso oculato delle risorse naturali del pianeta e un richiamo all’impiego razionale delle tecnologie in ambito alimentare.
Tra le “energie per la vita” da sostenere e tutelare c’è sicuramente l’agricoltura, una realtà molto conosciuta in Basilicata. Anzi, la nostra agricoltura può essere modello per il pianeta. L’agricoltura sostenibile deve necessariamente riconoscere il ruolo di presidio, di sentinella e manutentore ambientale dell’agricoltore. Una figura professionale da riscoprire e rivalutare poiché può, con il suo lavoro, nutrire il pianeta e generare energie per la vita.
Da Lucani e cittadini del mondo urliamo il nostro “Siam pronti alla vita” aderendo alla Carta di Milano con uno stile di vita più responsabile rendendo concreto il sogno di un mondo più equo e solidale dell’Expo 2015.
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