La prima presenza francescana nel piccolo centro materano, altrimenti noto storicamente per la
“Congiura dei Baroni”, è individuabile allo stato attuale delle conoscenze nel cenobio si S. Salvatore. Sarà utile non dimenticare che in tutto il territorio lucano, come del resto è stato diffusamente provato dallo studio delle fonti, gruppetti di fraticelli ai tempi del Santo si organizzavano intorno a luoghi abbandonati come chiese o dimore disabitate.
Del resto nel “Tractatus de miraculi beai Francischi” opera scritta tra il 1250 e il 1253 da Tommaso Celano, vi è testimonianza di tre dei quattro miracoli di Francesco in terra lucana, accaduti esattamente a Venosa, Potenza e Pomarico.
In quello di Pomarico si racconta di due coniugi che avevano un’unica figlia di tenera età, che una grave malattia condusse alla morte. Parenti ed amici si radunarono per quel funerale troppo degno di pianto, ma la madre infelice giacendo ricolma d’indicibili dolori e sommersa da infinita tristezza nulla avvertiva di quanto si stava facendo.
Intanto San Francesco, in compagnia di un solo frate, si degnò di visitare con un’apparizione la desolata donna, che ben conosceva come sua devota. Parlandole disse: “non piangere perchè il lume della tua lucerna, che tu piangi com spento, ti sarà restituito per mia intercessione”. Si alzò immediatamente la donna e proibì poi invocando con grande fede il nome di San Francesco, prese per mano la figlia viva e salva e la fece rialzare, fra lo stupore di tutti.
È in memoria di questo miracolo storico che lo scorso 18 aprile la proloco di Pomarico ha organizzato un convegno dal titolo Presentazione degli atti della Giornata di studi e Catalogo della mostra “Un Miracolo a Pomarico”, dalle antiche biblioteche cappuccine, storia e spiritualità di San Francesco in terra materana.
La pubblicazione è stata resa possibile grazie al contributo dell’amministrazione comunale di Pomarico, di Gloria Asselta, dei Frati cappuccini di Puglia (in cui ricade parte del territorio materano).
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