“Senza le donne, l’Italia sarebbe più povera e più ingiusta. Siete il volto prevalente della solidarietà. Il volto della coesione sociale. A voi, una società non bene organizzata affida il compito, delicato e fondamentale, di provvedere in maniera prevalente all’educazione dei figli e alla cura degli anziani e dei portatori di invalidità. Lo fate silenziosamente, a volte faticosamente”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, celebrando la Giornata internazionale della Donna.
La giornata internazionale della donna, definita Festa della Donna o Giornata della Donna, si celebra l’8 marzo per ricordare tutte le conquiste delle donne in campo economico, politico e sociale ma anche le discriminazioni e le violenze cui le donne sono state sottoposte in passato e in alcune parti del mondo, ancora sono sottoposte. L’8 marzo ha quindi un significato ben diverso da quello che il consumismo moderno ha voluto imprimergli, le connotazioni attuali di questa data sono: i festeggiamenti, il regalare mimosa o fiori alle donne e cene fuori. Tutto mero consumismo che cozza in maniera tremenda contro il reale significato di questa giornata celebrativa che poco ha a che vedere con quello che oggi le donne festeggiano l’8 marzo. Eppure forse molti non sanno che questa ricorrenza ha delle origini non soltanto lontane nel tempo, ma anche e soprattutto molto dolorose e travagliate. Difficile e terribili sono state infatti le vicende che hanno portato le donne al riscatto e all’affermazione.
Le origini di questa festività sono state molto discusse. Non è facile infatti individuare con esattezza l’episodio che portò alla nascita della festa delle donne. Una delle ipotesi più accreditate vuole che tutto sia iniziato nel 1908, quando un gruppo di operaie di una industria tessile di New York scioperò come forma di protesta contro le terribili condizioni in cui si trovavano a lavorare. Lo sciopero proseguì per diverse giornate ma fu proprio l’8 marzo quando i proprietari dell’azienda bloccarono le uscite della fabbrica, impedendo alle operaie di uscire dalla stessa. Un incendio ferì mortalmente 129 operaie, tra cui anche delle italiane, donne che cercavano semplicemente di migliorare la propria qualità del lavoro. Tra di loro vi erano molte immigrate, tra cui anche delle donne che, come le altre, cercavano di migliorare la loro condizione di vita. L’8 marzo assunse col tempo un’importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli e il punto di partenza per il riscatto della propria dignità. L’8 marzo è quindi il ricordo di quella triste giornata, non è una “festa” ma piuttosto una ricorrenza da riproporre ogni anno come segno indelebile di quanto accaduto.