Valeria Turco è nata l’8 gennaio 1990, vive a Paterno (PZ). Si è diplomata all’Istituto Tecnico per Geometri ma da sempre ha la passione per il disegno, la pittura e il modellismo. Dopo una lunga pausa, durata all’incirca dieci anni, ha ripreso le matite in mano circa un anno e mezzo fa, dilettandosi a riprodurre ritratti così da far diventare quella passione la sua professione. La sua arte è stata esposta alla Galleria Farini a Bologna in una mostra collettiva internazionale di arte contemporanea (Pittura, Scultura, Fotografia) intitolata Arte a Palazzo dove, dal 29 Novembre fino al 21 dicembre 2014, è stato possibile ammirare le opere.
Il Grand Vernissage del 29 Novembre scorso è stato presentato da illustri personaggi del mondo accademico come il Rettore dell’Università di Urbino, Magnifico Prof. Stefano Pivato e la storica dell’arte Azzurra Immediato. Valeria Turco ha esposto ben tre opere: Identità nascoste autoritratto; Fragile; L’inganno.
Com’è nata la tua passione per l’arte?
E’ una passione che ho da sempre, è nata praticamente insieme a me. Ho avuto la possibilità di sperimentare diverse forme d’arte, dal modellismo alla pittura, fin quando un giorno, quasi per caso, ho fatto un ritratto, e da lì è nata la passione del ritrattismo. Da ritrattista, ho deciso di mutare questo genere in qualcosa che non fosse solo la rappresentazione di semplici volti, ma di volti surrealisti.
Cos’è per te la pittura?
Per me la pittura, il disegno, l’arte in tutte le sue forme, è qualcosa, o meglio, la cosa che riesce a emozionarmi di più al mondo. Il mio scopo è quello di riuscire non solo a emozionare me stessa, ma di trasmettere lo stesso sentimento che provo io, nel momento in cui eseguo un’opera, a colui che osserva l’opera stessa: riuscire a emozionare non è un’impresa facile ma sono ambiziosa!
In quale genere collochi la tua arte e che sentimento evoca?
Il genere d’arte che eseguo è un tipo di arte particolare, quasi unico nel suo genere. Come ho già detto prima eseguo ritratti del genere surreale, ma allo stesso tempo i volti assumono un’immagine iperreale, dunque è il connubio tra surrealismo e iperrealismo, due correnti artistiche quasi opposte.
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