L’inaugurazione ufficiale della sede del Comitato Dante Alighieri Montemilone-Venosa può essere per la comunità venosina l’occasione giusta per iniziare a guardare al proprio patrimonio con una cura particolare al fine di migliorare, con le loro iniziative e proposte, la conoscenza del territorio, di riuscire a leggerne nelle pieghe e a captare con un occhio critico e inusuale, risorse, capacità, potenzialità.
Tra le occasioni per proporsi alla comunità locale, e per cementificare il gruppo di lavoro che aderisce alle iniziative è previsto «il prossimo 7 dicembre in un ristorante di Venosa il pranzo degli auguri di Natale a cui sono invitati tutti i soci e famiglie e simpatizzanti. Tra i nuovi progetti – dice il presidente Giuseppe Pellegrino – ho lanciato l’idea di creare nella nostro Comitato un gruppo di lavoro per verificare come e cosa fare per promuovere a livello nazionale, attraverso l’UNESCO, il riconoscimento delle Catacombe Ebraiche di Venosa come patrimonio mondiale dell’umanità, utilizzando una vetrina internazionale come la Società Dante Alighieri come Comitato Siamo a disposizione di chiunque vuole il bene di Venosa (autorità e associazioni), collegandoci a Matera quale Capitale Europea della Cultura» ha concluso Pellegrino.
«Lo scopo della Società Dante Alighieri è diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo. Nel nostro caso, quello del comitato locale, di promuovere il nostro territorio. – ha aggiunto la vicepresidente Angela Ianniello – Perciò abbiamo organizzato un viaggio presso il Parco della Grancia, per conoscerci, ma anche per portare le nostre attività al di fuori della nostra realtà, per relazionarci con la comunità. Tutto ciò che è cultura da noi è benvenuto, come siamo lieti di accogliere chi ha voglia di costruire insieme a noi».
Il Comitato svolge un’attività abbastanza capillare già dal mese di febbraio, allo scopo di creare un ponte di relazione tra due
realtà limitrofe, Venosa e Montemilone, accomunate da culture e tradizioni, per taluni aspetti analoghe, per tali altri profondamente diverse. Vi è anche l’intento di aprire gli orizzonti, condurre per mano i cittadini di un’intera comunità, il Vulture-Melfese e l’Alto Bradano, a comprendere il valore di un patrimonio culturale che appartiene non solo ai cultori delle tradizioni italianistiche, ma indistintamente a tutti, nel pieno rispetto delle diversità di appartenenza.
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