Matera, Capitale della Cultura Europea 2019, concentrato di saperi (Peppe Rovera, 4 luglio 2014), ha ospitato un corso di formazione ambientale per i professionisti dell’informazione, dal tema Comunicare/Divulgare: Ambiente e Beni Culturali, organizzato da RAI Basilicata e dall’Università degli Studi di Basilicata.
«Abbiamo pensato di comunicare un modo di leggere l’ambiente visto dalla parte di chi lavora in questi ambiti e che ha dunque più esperienza; e Matera è sede di questi temi.» ha affermato Aurelia Sole, neo Rettore dell’Unibas. Una full immersion, dunque, nella città dei Sassi, in cui si è potuto meglio approfondire il tema dei beni culturali, in senso paesaggistico, ambientale, economico, giuridico, storico, geografico, archeologico e turistico, attraverso lezioni frontali nell’aula Sassu della sede Unibas di Matera, escursioni didattiche e una tavola rotonda conclusiva nella caratteristica cornice di Casa Cava.
Ma cosa sono i beni culturali? Vi è un lungo elenco molto sfaccettato: dalle impronte preistoriche alle monete, dai manoscritti ai carteggi, dai corredi storici agli oggetti sacri, dai libri alle stampe, dagli spartiti musicali alle fotografie, dalle ville ai graffiti, dalle lapidi alle edicole, dagli ornamenti architettonici ai mezzi di trasporto, dalle pellicole cinematografiche agli audiovisivi.
La Basilicata, come tutta l’Italia, è ricca di beni culturali di notevole importanza, quali il Castello di Monteserico a Genzano, il Castello federiciano di Melfi, Maratea, il castello di Lagopesole, il complesso monastico di Monticchio (con l’unica presenza in Europa del bruco di Bramea) e un’oasi naturale di notevole importanza, la diga di San Giuliano, il parco archeologico di Metaponto con le sue tavole palatine, il Telespazio, di cui a Matera c’è la sede di gestione e acquisizione dati, e tanto altro ancora.
Oltre, però, ai beni culturali creati dall’uomo, ci sono quelli immateriali, come le tradizioni popolari, in cui si inserisce la Festa della Madonna della Bruna: una lunga giornata per i materani e non solo. In che modo i giornalisti possono fare comunicazione sui beni culturali, qualunque essi siano?
«Tre miliardi di notizie al mondo vengono diffuse tra i vari network: tra queste come si fa a dare informazione sulla bellezza di Matera? – si chiede Marcello Masi, direttore del TG2 – Mel Gibson ci é riuscito, come Papaleo con “Basilicata coast to coast”. Bisogna, dunque, saper attirare con qualità e simpatia. Serve una rivoluzione culturale, che ha bisogno dell’aiuto della politica.»
Una rivoluzione culturale, dunque: una migliore tutela e valorizzazione del patrimonio di cui si dispone.
«Oggi con internet il mondo é a portata di mano, cosicché ci vogliono idee forti affinché il mondo venga a Matera. – ha affermato Federico Fazzuoli – Bisogna che le strutture che fanno informazione abbiano la visione vera dell’informazione.» Manca, come ha affermato Fausto Taverniti, Direttore di RAI Basilicata, l’aspetto del marketing turistico; è necessario creare delle sinergie tra uso del territorio e politiche locali.
I turisti che giungono in Basilicata vogliono recuperare la dimensione umana, perché la cultura è anche accoglienza, pertanto, come sostiene lo scrittore Erri De Luca, in Basilicata c’è cultura!
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