Sono pochi gli artisti in grado di accendere di emozioni il cuore della gente. Danilo Amerio è tra questi. Giovanissimo, poco più che adolescente, inizia a muovere i primi passi nel mondo della musica come autore e compositore a 14 anni, firmando un brano per Nicola Di Bari. Ed è stato subito un esordio vincente: Chi ha visto Elena, questo il titolo della canzone, resterà infatti per lungo tempo in classifica in Sud America. L’anno successivo, invece, è la volta di I look at the sun che Danilo scrive e arrangia per Morris Albert (l’autore di Feeling) vincendo il disco d’oro in Inghilterra.
La straordinaria versatilità che lo contraddistingue, gli ha permesso di farsi strada nel variegato mondo delle sette note e di togliersi numerose soddisfazioni, tra cui quella di scrivere i testi di brani interpretati da altri artisti, divenute hit intramontabili della musica leggera italiana: si ricordano, ad esempio, Battito Animale cantata da Raf, T’innamorerai scritta per Marco Masini, o ancora La forza dell’amore per Paolo Vallesi e Non amarmi di Aleandro Baldi.
Danilo ha fatto tappa in Basilicata, esibendosi in concerto nel suggestivo paesaggio di Barile. Lo abbiamo intercettato, grazie anche alla preziosa collaborazione del suo manager Mario Bellitti.
Danilo cosa conosci e ti piace della Basilicata?
Ho girato tutta Italia, per cui se mi chiedi cose in particolare mi è difficile risponderti, perché spesso non ricordo nemmeno le cose di casa mia. Conosco bene, in verità, solo i posti in cui sono andato per esibirmi in concerto e dove ho molti amici, ma non solo in Basilicata. Conosco molta gente ed ho tanti amici in Campania, in Puglia, in Calabria: penso ad esempio a Bari, a Lesina in Puglia. Della Basilicata conosco i posti belli e ciò che mi piace di più è sicuramente la gente lucana, le persone.
Domanda a bruciapelo: ti emoziona di più ascoltare una tua canzone per radio o pensare di aver scritto canzoni che rimarranno sempre scolpite nella mente di milioni di persone?
Mi emoziona ascoltare anche casualmente delle mie canzoni trasmesse da emittenti radiofoniche, ma l’idea e l’ambizione principale restano quelle di lasciare qualcosa che rimanga così scolpito dalla pietra nel tempo, anche quando non ci sarò più. Sono molto orgoglioso di alcune cose che tuttora si sentono e continuano a viaggiare nell’etere, restando nella memoria di tutti.
Tra l’altro, si continuano a sfornare sempre più voci incantevoli, senza pensare che forse si dovrebbe cominciare a formare anche nuovi autori.
I nuovi autori purtroppo sono abbastanza improvvisati. Devo dirti che la vecchia scuola degli anni 80’ e 90’ di cui facevo parte con Giancarlo Bigazzi, e, in particolare, la scuola fiorentina che abbiamo tirato su con impegno e fatica aveva il predominio, sia perché un po’ tutto quello che facevamo funzionava sia perché il tutto era fatto con passione e con il cuore. I ragazzi di oggi, sto notando, cercano di fare questo mestiere più per gloria che per passione. Quando fai le cose unicamente per la gloria o comunque cerchi dei consensi che non sono prettamente artistici, ma più che altro economici, sicuramente viene a mancare quella che è l’anima di chi riesce a scrivere cose che ti arrivano in profondità e ti toccano il cuore.
L’intervista a Danilo Amerio ne Il Lucano Magazine in edicola!