Presentato al pubblico presso la Galleria Civica di Potenza il libro-inchiesta del giornalista lucano Fabio Amendolara, intitolato Il segreto di Anna, in cui si cerca di far luce sul mistero della morte del commissario Anna Esposito, trovata morta presso l’alloggio di servizio assegnatole dal Corpo della Polizia di Stato la mattina del 12 Marzo 2001. A 13 anni di distanza dall’accaduto, il caso è tornato ultimamente di attualità, grazie alla contro-inchiesta giornalistica condotta da Amendolara, apparsa a puntate nel 2011 sulla Gazzetta del Mezzogiorno e nella quale l’autore mette in evidenza le falle investigative emerse durante un’inchiesta giudiziaria archiviata, probabilmente troppo in fretta, come un caso di suicidio.
Il dibattito, moderato da Eva Bonitatibus si è svolto alla presenza dell’autore e del criminologo Pierluigi Martoccia, allievo del celebre prof. Bruno. Anna fu trovata quella mattina di Marzo del 2001, semisospesa sul pavimento del bagno, con il cinturone della divisa d’ordinanza stretto attorno al collo e legato alla maniglia della porta. Sino alla riapertura del caso, l’ipotesi avanzata e accettata era stata quella di impiccamento “anomaloˮ, suffragata da una serie di motivazioni che rendevano decisamente plausibile la teoria del suicidio: i problemi legati alla lontananza dai figli, uniti allo stress per la turbolenta ed instabile storia d’amore vissuta e voci su un presunto e non riuscito precedente tentativo di suicidio.
«Oltre alla pista che è emersa dagli atti, nel libro descrivo almeno altre tre possibili piste che potrebbero avere a che fare con la morte del commissario e, nella fattispecie, con i moventi che hanno portato al suo omicidio. – afferma Amendolara – Una conduce alla vicenda di Elisa Claps, per via di quella confidenza che Anna, non senza tradire la propria inquietudine, fece alla madre confessandole che qualcuno in Questura sapeva dove era nascosto il corpo di Elisa. Sorprende come l’attuale capo della Procura Antimafia, Franco Roberti, escluse dalla Procura di Salerno qualsiasi collegamento tra il caso Esposito e quello di Elisa Claps.»
Ma fanno riflettere anche i biglietti anonimi dal contenuto minatorio lasciati sulla scrivania dell’ufficio del commissario Esposito e a lei indirizzati. Biglietti recanti una grafia femminile che sembrano essere stati scritti da una donna ferita, forse una rivale in amore del commissario. E sui quali durante le vecchie indagini giudiziarie non fu disposta alcuna perizia calligrafica.
O ancora i messaggi dal contenuto sentimentale dedicati alla Esposito da parte di colleghi di lavoro, rinvenuti su alcune pagine dell’agenda dove Anna era solita appuntare le proprie impressioni. Le indagini sul caso Esposito furono da subito complicate dall’incauto gesto della collega Teresa Romeo, che, animata dalla volontà di rianimare Anna, provvide a slegarla dal cinturino usato come cappio.
Persino sulle cause della morte accertate dai medici che effettuarono l’esame autoptico e tossicologico del cadavere si riscontrano delle anomalie: fu verbalizzato un impiccamento atipico incompleto, per via del corpo non completamente sospeso e a causa della posizione atipica del nodo, poggiato sulla parte anteriore o laterale del collo. Perplessità desta l’assenza nella relazione dei medici di qualsiasi riferimento alla presenza o meno di macchie ipostatiche sulle mani, tipiche di un corpo che resta sospeso, ma solo sulla schiena.
Un caso nel caso è poi la condotta del prete Pierluigi Vignola, cappellano territoriale della Polizia di Stato che dapprima ascoltato dalla magistratura come persona informata sui fatti, dichiara di aver appreso dalla stessa Anna durante il sacramento della confessione di un suo precedente tentativo di suicidio, in seguito ritratta e mette in dubbio la sua stessa versione. Ed è nuovamente protagonista quando consiglia al padre di Anna, il signor Vincenzo Esposito, con cui è in contatto, di mandare alla Procura di Potenza un esposto anonimo nel quale vengono accusate alcune figure istituzionali del corpo di Polizia e si invita ad indagare in modo più approfondito su determinati fatti e personaggi.
Il libro è stato presentato, in collaborazione con la libreria Ubik di Potenza, nell’ambito delle iniziative promosse dalla rassegna Gocce D’Autore, che abbraccia svariati settori, dall’arte alla musica, passando per la letteratura e che a breve festeggia i suoi quattro anni di attività. Intermezzi musicali affidati a Toni De Giorgi.
Le foto sono tratte dalla pagina facebook