21 settembre 1914: Mussolini firma con Filippo Turati e Camillo Prampolini un manifesto unitario che, sulle linee dell’Internazionale socialista, ribadisce il no alla guerra. Ciò non bastò a fermare l’Italia, che Il 24 maggio 1915 dichiarò guerra all’Austria entrando così nella Prima Guerra Mondiale.
21 settembre 2014: Avigliano, dopo cento anni, ricorda i 4060 uomini che lasciarono i propri cari per difendere la Patria…molti tornarono, ma 342 non fecero più ritorno.
“Alla prima guerra mondiale gli aviglianesi dettero un contributo notevolissimo e non smentirono mai le tradizioni eroiche e lo spirito di sacrificio dei loro padri. Era giusto e doveroso che tanto eroismo fosse eternato in un monumento, che tramandasse nei secoli l’esempio luminoso di incondizionato attaccamento alla Patria e alla libertà”, riporta Emilio Gallicchio nella Mia terra del sud. Tale monumento, realizzato da
Filippone e inaugurato nel 1930, è stato negli ultimi mesi oggetto di restauro e pulitura da parte di tanti volontari aviglianesi, che, insieme al Prof. Vincenzo Claps, gli hanno ridato il bianco splendore di un tempo. Insieme ad esso anche lo storico cannone del 1917 è stato interamente restaurato, a mano, e messo in sicurezza: per mancanza di manutenzione, infatti, si erano rotti i raggi in legno, la ruota si era schiacciata ed era in pericolo l’incolumità delle persone, che, ignare, a breve avrebbero visto scomparire l’ennesimo cimelio aviglianese, simbolo del nostro passato.
«Lo scopo principale del volontariato è riunire la comunità che si sta un po’ disgregando», spiega Luciano Guappone, che grazie alla sua tenacia ha dato stimolo a tanti volontari, promotori di questa e altre iniziative di ripristino delle aree comuni. «Vogliamo mettere le basi affinché le cose vadano oltre queste
manifestazioni. Siamo partiti in due e man mano si sono uniti altri volontari e si è coinvolta anche l’amministrazione, soprattutto la polizia locale, a cui va il mio plauso. L’augurio è di poter organizzare nuove iniziative con più partecipazione, coinvolgendo forze politiche, perché se amiamo davvero il nostro paese dobbiamo mettere da parte ideologie politiche, interessi personali e partitismi ed essere uniti sempre e solo per l’amore del nostro bel paese. Noi vogliamo trasmettere un messaggio di unità.»
La mattinata è stata dedicata, dunque, alla celebrazione del centenario della prima guerra mondiale, a cui hanno preso parte i militari del reggimento di Salerno, il corpo regionale dei carabinieri, il comando militare dell’esercito italiano di Basilicata: accompagnati dal concerto dei Fanfara Brg Bersaglieri “Garibaldi”, la cerimonia dell’Alzabandiera, la Benedizione e deposizione della Corona ai Caduti, la scopertura del cannone restaurato e un convegno hanno rappresentato un momento di conciliazione con il passato, come ricorda il Sindaco Vito Summa.
“Questa iniziativa di alto valore morale possa essere monito sugli orrori della guerra e promozione di valori di pace e libertà” ha riportato in un messaggio al Primo Cittadino l’Ufficio Affari Militari e Segreteria Del Consiglio Supremo di Difesa della Repubblica.
“Possiate vivere come noi morimmo”, riporta un incisione sul Monumento di Filippone: «simbolo dei valori che caratterizzano la comunità aviglianese», afferma il Sindaco Summa. Valori certamente degli aviglianesi del passato, a cui oggi ormai si è totalmente indifferenti. Nessun amore per il bene comune e nessun rispetto per la cosa pubblica, infatti, hanno dimostrato i tanti presenti all’iniziativa che, al termine della celebrazione, hanno lasciato che i propri figli assalissero il monumento e il cannone appena restaurati, salendo fin sulla cima. Si è davvero compreso, allora, il vero valore di questa commemorazione?