Considerando le società più sviluppate, in primis quella occidentale, insieme anche a sempre più ampie parti di quella orientale, la prima cosa che balza all’occhio, e che quantifica in qualche modo il livello di sviluppo, è il maturo e copioso sviluppo della scienza e della tecnologia. Principalmente ad esse infatti bisogna accreditare la prosperità raggiunta e le comodità tipiche del nostro tempo. Malgrado questa affermazione difficilmente controvertibile, ancora ai nostri giorni, stranamente, quando di parla di cultura ci si riferisce per lo più a quella umanistica, anch’essa importante, naturalmente, ma non sufficiente a sostenere da sola le esigenze sempre più complesse di una società avanzata. Le librerie italiane pullulano di testi di poesie e soprattutto di romanzi; al contrario il numero di libri a divulgazione scientifica sono in numero sensibilmente inferiore. Le riviste a carattere tecnico-scientifico destinate al grande pubblico sono ancora in Italia poco diffuse e conosciute, con conseguenze negative anche sulla vita quotidiana. Possiamo anche soprassedere sull’imbarazzo, quando non apertamente incompetenza, che molte persone, anche di cultura elevata, dimostrano nell’ utilizzo un computer, di un’i-phone o di un qualsiasi altro apparecchio che richieda un certo grado di competenze tecniche per essere usato, già un po’ meno possiamo sorvolare sulla poca consapevolezza dell’importanza che i mezzi tecnologicamente avanzati stanno assumendo anche nella quotidianità più banale, non possiamo tollerare per nulla il ritardo tecnologico-scientifico che il nostro paese va via via accumulando perché, per la scarsa cultura scientifica, si destinano sempre meno fondi alla ricerca. Senza un adeguato sostegno economico alla ricerca il nostro paese, già fortemente dipendente in campo energetico, finirà anche per dipendere in misura sempre maggiore dai paesi più avanzati in campo tecnico-scientifico. Tutta questa situazione si condisce di assurdo se si pensa che molti dei nostri cervelli sono costretti ad emigrare per ottenere un degno riconoscimento, anche economico, al loro sapere. Maggiore notorietà e importanza alla figura dello scienziato non guasterebbe in una società che vede affermarsi tra i più popolari modelli da inseguire i partecipanti ai real-tv proposti, se non imposti, da un modello di business dei media che bada solo all’incasso pubblicitario conseguente lo share misurato a fine trasmissione.