La pittura trova in Vincenzo Viggiano un interprete contemporaneo di grande spessore, capace di trasformare in musicalità cromatica gli accenti del pensiero e del sentimento.
L’artista nasce a Rionero, alle falde del monte Vulture, un antico Vulcano spento, dove tutt’ora vive e lavora. Fin da bambino coltiva la sua passione per il disegno, iniziando a dipingere in età precoce. Dal 1969 al 1972 è a Varese e, giunto a Milano, frequenta l’ambiente di Brera dove vive esperienze artistiche di rilievo e segue alcuni corsi di disegno e pittura.
È proprio nella realtà in cui cresce, ricca di contrasti cromatici e luminosi, che egli vive ed osserva da sempre le sue infinite variazioni di colori, nelle contrastate bellezze, ora tragiche ora sorprendentemente liete, del suo paesaggio naturale, motivo portante della sua ricerca grafico-pittorica.
Molto attento al naturalismo descrittivo, comprende e definisce questo suo sogno poetico e visivo, superando ogni banalizzazione del sentimento.
Per far ciò, utilizza una nitida concezione ottica di spazio, segno, luce e colore, che costituiscono gli elementi essenziali della sua ricerca. È proprio nella percezione dello spazio che emerge il suo istinto; uno spazio che comprende e accoglie le cose e le situazioni rappresentate e generate in un’organica e fantastica armonia.
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