Pioggia di gol sul Melfi, che, dopo la splendida rimonta contro i satanelli pugliesi (ndr. 2-2 a Foggia) di domenica scorsa, cadono per la quinta volta in questo campionato, la terza in casa, sotto i colpi di un cinico e motivato Chieti, che, pur soffrendo tantissimo nella prima parte, è riuscito a rimontare e ad indirizzare il match della XXII giornata di Lega Pro, Seconda Divisione, Girone B a suo favore.
Al “Valerio” si è visto, per l’appunto, un Chieti vivace e puntuale in fase offensiva, capace di sfruttar al meglio le disattenzioni difensive di un Melfi poco determinato a far bottino pieno.
Eppure iniziano forte i federiciani, che, dopo appena 1 minuto, si vedono fischiare dal Sign. Fanton F. di Lodi un penalty a proprio favore, ottimamente trasformato da Ricciardo, al suo settimo centro stagionale. E’ un Melfi tosto, che tiene bene il campo, ma poco convinto a chiudere la partita, e dopo una prima mezzora di ottima fattura si fa rimontare il vantaggio da un eurogol del giovane Berardino, che approfitta di un disimpegno errato di Annoni e trafigge Perìna con un fantastico tiro a giro sotto il sette (35’).
Al 13’ del secondo tempo è ancora il folletto ospite che raddoppia per il Chieti, sfruttando una corta respinta al limite dell’area del portiere locale e piazzando la sfera sul palo lontano, per la gioia della sparuta rappresentanza ospite.
Melfi in bambola, che non riesce più a trovare il filo della matassa e, dopo 7’, va sotto di due reti, quando Guidone fulmina Perìna su girata in area, e capitola poi al 39’, con il secondo centro dello stesso Guidone.
Federiciani puniti oltre i propri demeriti da un Chieti cinico, incapaci di concretizzare una netta superiorità nella prima frazione di gioco, ma risultati inspiegabilmente impalpabili nella seconda parte.
Tante sono le occasioni per gli ospiti di rendere il passivo ancora più largo, sfruttando meglio le varie ripartenze concesse dalla squadra di mister Bitetto, protratta in avanti per riacciuffare la gara, ma il passivo, seppur ampio, resta invariato fino al 90°.
Finisce 1-4, con un Chieti bensì sciupone, ma al quale va il merito di aver ben saputo soffrire nella prima frazione, tornando in campo, dopo l’intervallo, molto più determinato di un Melfi, anche oggi apparso a corto fisicamente, e con poche idee in fase di possesso.
Sarà l’aria di un campo ormai (pare) divenuto ostile per la formazione del Presidente Maglione, ma uno scossone all’ambiente sembra essere inevitabilmente d’obbligo.