L’anno scolastico corrente ha visto l’introduzione di iniziative innovative nel panorama educativo delle scuole lavellesi, grazie all’impulso dell’Amministrazione Comunale di Lavello e alla visione dell’Assessore all’Istruzione, la dott.ssa Valentina Garripoli, con la preziosa collaborazione dell’Istituto Comprensivo Lavello. I progetti messi in campo, che spaziano dall’archeologia al riciclo all’interno del Piano di Diritto allo Studio comunale, culminano in un programma dedicato al folklore e alle musiche popolari nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, che ha riscosso grande successo. Sotto la guida della Dirigente Scolastica, Prof.ssa Aurelia Bavuso, con competenza e tanta professionalità e con il plauso del Consiglio d’Istituto dell’Istituto Comprensivo Lavello, il progetto si propone di tessere un legame indissolubile tra gli studenti e il patrimonio culturale lavellese attraverso la musica popolare e le danze tradizionali. Queste discipline non sono viste semplicemente come reliquie di un’epoca remota, ma come elementi di un’eredità culturale che continua a vibrare nelle aule scolastiche. La dott.ssa Garripoli sottolinea l’importanza dal punto di vista pedagogico della musica popolare, che diventa veicolo di storie, tradizioni, valori comunitari e capacità espressive.
La musica si trasforma in uno strumento per navigare tematiche di rilevanza sociale, storica ed etica, favorendo un pensiero critico e una maggiore consapevolezza culturale. Il Gruppo Folk “I F’stinidd”, noto per il suo impegno nella diffusione della cultura locale sia in Italia che all’estero, ha avuto il compito di implementare il progetto. Attraverso la loro musica e danza, hanno trasmesso la gioia e il calore distintivo della nostra città. Michele Fornelli, Presidente del Gruppo Folk “I F’stinidd”, evidenzia come le danze tradizionali, ora parte integrante del curriculum scolastico, offrano agli studenti un’esperienza di apprendimento collettivo senza pari. Imparare i passi delle danze significa anche comprendere il loro significato profondo e la storia che portano con sé, contribuendo a consolidare il senso di appartenenza e la coesione sociale. Per Maria Pagano, Presidente regionale della F.I.T.P., discutere di folklore in classe significa aprire una porta verso nuove prospettive culturali, educando gli studenti al rispetto e alla valorizzazione delle tradizioni, e rendendoli custodi attivi del patrimonio culturale lavellese. In definitiva, l’integrazione di musica popolare, danze tradizionali e folklore nel curriculum scolastico per quest’anno rappresenta non solo un arricchimento culturale, ma una componente essenziale dell’educazione. Questo approccio prepara i giovani a essere cittadini globali, radicati nella propria cultura ma aperti al dialogo interculturale. La scuola diventa così un laboratorio di vita, un luogo dove la cultura si manifesta attraverso esperienze, dialogo e crescita personale.