I fratelli Di Napoli: «Abbiamo fatto il Giro d’Italia prima di catapultarci in questa straordinaria avventura»
Giuseppe e Giovanni sono due fratelli lucani, rispettivamente di 32 e 24 anni, accomunati dalla passione per il settore Ho.Re.Ca. (Hotel, Restaurant, Café.), uno dei rami più importanti dell’industria alberghiera e della ristorazione. Attualmente, questo settore vanta oltre 400mila aziende dislocate sul territorio italiano, con ben 1 milione e 300mila occupati come lavoratori dipendenti. Riuscire ad affermarsi in questo ambito non è affatto semplice se si prende in considerazione la mole dei competitors che si affacciano sul territorio, sempre alla ricerca dell’ultima novità da presentare sul mercato e, soprattutto, se si tiene conto della realtà in cui si vive.
Quest’ultima, infatti, può incidere significativamente sulla buona riuscita di un’attività, qualunque essa sia. Se da un lato è ancora consuetudine pensare di fabbricare un sogno spostandosi semplicemente al Nord, dall’altro lato affermarsi in una realtà più piccola resta un privilegio per pochi. «Abbiamo sempre creduto nel nostro paese, vale a dire Montalbano J.co che, con i suoi poco più di 7mila abitanti, può contare ancora su chi, come noi – raccontano Giuseppe e Giovanni – è stato in grado di fare una scelta consapevole non solo per il proprio futuro, ma anche per quello del territorio di riferimento. A discapito delle considerevoli difficoltà che affliggono il Sud-Italia, in noi è sempre emersa quella necessità di voler dare una nuova chance al nostro paese». È proprio la voglia di mettersi in gioco che ha spinto i fratelli Di Napoli a creare un format di successo legato al Food & Beverage e che va sotto il nome di “MonsAlbius”, un Lounge Café che guarda al futuro, senza slegarsi dalle proprie origini lucane.
«L’idea di MonsAlbius – aggiungono i due fratelli – nasce nel periodo Pre-Covid19: è un progetto che avrebbe dovuto vedere la luce nel 2020. Purtroppo, per le vicende spiacevoli legate alla pandemia, non è stato possibile e abbiamo dovuto rinviare il tutto. Il progetto si è sviluppato nella nostra mente nel corso del tempo. Prima di decidere il design, la tipologia di locale, il menù, il servizio da offrire, abbiamo fatto un vero e proprio “Giro d’Italia” per osservare altre realtà e, magari, prenderne spunto. Per collocare i vari tasselli al loro posto, stendere il progetto e mettere in chiaro tutto, abbiamo impiegato un anno intero. Non è stato semplice ma, alla fine, abbiamo cercato di raggruppare tutte le idee che ritenevamo migliori e alla nostra portata». Anche la scelta del nome del locale non è casuale: «MonsAlbius nasce proprio dall’amore che nutriamo verso la nostra terra. Secondo un’ipotesi – spiegano Giuseppe e Giovanni – il nome del paese ha una derivazione latina: Mons (monte) e Albius (chiaro), dalle argille che compongono il territorio su cui è situata la nostra cittadina. E, allora, quale nome migliore se non questo per esprimere il senso di appartenenza alla nostra terra?».
Sin dal principio, i due fratelli montalbanesi non hanno mai nascosto le loro ansie e paure legate al rischio di sbagliare e vedere, così, andare in fumo un progetto curato nei minimi dettagli. Tuttavia, il supporto dei concittadini unito a un sentimento smisurato di crescita personale e affermazione professionale che li lega come fratelli, è stato il “mix perfetto” per creare un “cocktail di successo”, rivolto proprio a tutti. Ebbene sì, MonsAlbius non fa discriminazioni. Il target di presenze abituali è del tutto inclusivo e non conta solo sui giovani, ma abbraccia l’intera comunità montalbanese: alle 8 in punto di mattina si può incontrare il lavoratore che comincia la giornata con un caffè al volo; verso mezzogiorno non manca mai la figura della mamma assieme alla propria figlia, intente a ritagliarsi un momento tutto loro gustando un aperitivo, lontano dal caos delle faccende domestiche e da tutti gli appuntamenti della giornata, sino ad arrivare ai gruppi di amici che si recano la sera al locale per una serata in compagnia all’insegna della spensieratezza.
«La nostra più grande soddisfazione – aggiungono i due fratelli – è proprio quella di interfacciarci quotidianamente con clienti di tutte le età e constatare che si trovano a loro agio nel nostro locale, oltre al fatto di essere circondati da un team che crede fortemente in ciò che fa. Abbiamo cercato di offrire qualcosa di nuovo: qualcosa che, a parere nostro, mancava in zona e siamo felicissimi per la fiducia che la nostra clientela ci sta donando.
A tal proposito, ci teniamo a ringraziare di vero cuore tutti loro, nella speranza di allargare sempre di più il bacino, anche ai territori limitrofi». Speranza, questa, non troppo lontana, in quanto MonsAlbius, interagendo quotidianamente con i suoi clienti anche tramite i canali social, sta raggiungendo davvero tutti. «Il consiglio che ci sentiamo di dare a chi ha intenzione di investire in Basilicata – concludono i due fratelli – è, innanzitutto, amare ciò che si fa: essere disposti al sacrificio, dedicare il 100% alla propria attività, lanciarsi senza saper cosa può accadere domani e, soprattutto, è indispensabile credere nei propri sogni, sempre e comunque». A questo punto, non ci resta che brindare al successo di MonsAlbius, protagonista indiscusso di innovazione in continua evoluzione che, giorno dopo giorno, sta riuscendo a consolidare la sua identità lucana a 360°, fatta di cose semplici da condividere con chi si ama.
Miriam Galgano