PROFESSIONE MAKE-UP ARTIST, COME TRASFORMARE UNA PASSIONE IN UN LAVORO: IL “TRUCCO” DI GRAZIA

«Una vocazione diventata realtà: creo dipinti su teli chiamati volti», racconta la 28enne lucana

E tu, cosa vuoi fare da grande?”: a ciascuno di noi, almeno una volta nella vita, sarà capitato di rispondere a questa domanda. Da bambini, i sogni e la fantasia non conoscono limiti: c’è chi fantastica su come viaggiare nello spazio per diventare astronauta, c’è chi indossa i tacchi e la borsa della mamma proprio come se fosse una modella e chi, ancora, ambisce al camice bianco come il suo papà medico. Da adulti, invece, rispondere al quesito iniziale non è affatto semplice: talvolta, le vicissitudini di vita che si innescano nel percorso personale di ciascuno di noi tendono a modificare, se non addirittura a cambiare totalmente, quelle vocazioni puerili che finiscono, così, nel dimenticatoio di un cassetto impolverato. Trasformare una semplice passione in un lavoro non è da tutti, non è per tutti. Lo sa bene la 28enne lucana Grazia, Make-up Artist di professione, che ha saputo ascoltare pienamente la sua vocazione fanciullesca.

«Il mondo del Make-up – racconta Grazia – mi ha sempre affascinato. Da bambina, ogni settimana, la mia mamma era solita regalarmi una copia della rivista “Cioè” dove, oltre a leggere gossip sulle celebrità del momento, si trovavano mini-size di trucchi in omaggio. E così, di settimana in settimana, aggiungevo un lucidalabbra o un ombretto glitterato al mio beauty». Grazia ha sempre amato tutto ciò che è strettamente legato al bello e, soprattutto, ha sempre apprezzato l’idea di rendere ancora più pregevoleciò che già lo era, semplicemente attraverso i trucchi, consapevole che avrebbe potuto metterci del suo.«Così – prosegue la 28enne – cominciai a truccare una cliente speciale, mia nonna: la mia fan numero uno, come mi piace chiamarla, scrutava nei miei occhi una passione smisurata, mi vedeva felice e fu la prima a dirmi che quella sarebbe stata la mia strada e che sarei diventata una truccatrice. Ero una schiappa in disegno, lo ammetto, ma amavo colorare con gli ombretti della palette e l’idea di poter creare qualcosa con le mie mani e con la mia fantasia era sempre più forte».

Per Grazia, diventare una Make-up Artist a tutti gli effetti è stato un processo spontaneo: «Ho sempre avuto le idee chiare su ciò che volessi fare e diventare – aggiunge Grazia – ma non sapevo esattamente come metterlo in pratica. I miei genitori hanno sempre creduto che intraprendere un percorso universitario avrebbe potuto garantirmi un futuro certo. Tuttavia, prestando attenzione alla mia tenacia nel difendere ciò che realmente amavo, mi hanno lasciato piena libertà, sostenendomi in ogni mia scelta, e questa è stata la mia più grande fortuna. Ho iniziato, così, a esercitare dapprima la professione di estetista; in un secondo momento, ho conosciuto quella che poi è diventata la mia insegnante di trucco. C’è da dire che, fino a poco tempo fa, non si conosceva la differenza tra la figura dell’estetista e quella della truccatrice e, quest’ultima, finiva con l’essere associata alla prima o passava direttamente in secondo piano».

COSA FA UNA MAKE-UP ARTIST

La Make-up Artist, diversamente da un’estetista che si occupa del benessere e della bellezza a tutto tondo, è specializzata nel trucco professionale. Si serve di tecniche e prodotti specifici e fa leva su una formazione mirata, volta alla valorizzazione del viso. La conoscenza dei cosmetici va a fondersi con delle tecniche specifiche che rientrano in uno studio accurato legato all’arte.

Per Grazia, essere una Make-up Artist è un privilegio: «Grazie al mio lavoro, ho imparato a tirar fuori la personalità di chiunque si rechi da me per un evento, uno shooting fotografico, una cerimonia. È molto più che truccare: è immedesimarsi nella cliente, captare i suoi gusti, il desiderio che la spinge, rispettare la sua persona. Si instaura, così, un legame di fiducia tra te e lei, in cui tu, in qualità di professionista, ti impegni a farla sentire sicura e al sicuro, a patto che lei si affidi completamente a te. Essere una Make-up Artist, ancora, equivale a creare un dipinto su una tela chiamata volto, partendo semplicemente da un colore e senza conoscere nell’immediato la sfumatura finale».

Come si suol dire, quando un sogno diventa realtà o, più nello specifico, quando una passione si trasforma in un vero e proprio lavoro, tutto diventa molto più appagante e gratificante. Dedicarsi quotidianamente a una professione che si ama è un progetto enorme che richiede la giusta dose di impegno e motivazione, senza tralasciare gli intoppi inattesi che, per fortuna, contribuiscono alla crescita personale di chiunque sia in grado di riconoscere il proprio talento e di metterlo a servizio degli altri.

Quando, poi, hai accanto delle persone che riescono a enfatizzare le tue attitudini, la voglia di mettersi in gioco cresce a dismisura: «Buona parte dei traguardi che sto raggiungendo – conclude Grazia – è merito anche delle mie insegnanti che sono state i fari nel mio percorso, in quanto hanno saputo riconoscere e valorizzare il mio talento, dandomi la possibilità di partecipare a eventi ed esperienze indimenticabili legate al mondo del make-up. Successivamente, grazie a un percorso di Marketing e di Comunicazione ho avuto la possibilità di delineare il mio profilo professionale: investire in una formazione continua per perfezionare il proprio stile è il primo passo per affermarsi in questo settore. Oggi, sui miei profili social, Linear Glam è il mio segno di riconoscimento: grazie alle piattaforme di Instagram e Facebook, ho la possibilità di condividere la mia passione e i miei progetti di make-up con chi ha le mie stesse inclinazioni o con chi, semplicemente, è alle prime armi e desidera imparare qualche “trucco del mestiere” da riprodurre in autonomia. E, allora, non mi resta che dire un’ultima cosa: non spegnete mai la vostra parte sognante, qualunque essa sia. Mettete da parte la paura nel pensare di non riuscire a raggiungere i vostri obiettivi: imparate a conoscervi, a mettervi in discussione e poi, tutto il resto, verrà da sé».

                          Miriam Galgano