Bisogna proseguire nel percorso di valorizzazione e promozione del sito archeologico Torre di Satriano in Tito. Un percorso partito nel 2008, grazie all’azione avviata dai sindaci di allora di Tito e Satriano di Lucania, Pasquale Scavone e Michele Miglionico, e che vede impegnate oggi le amministrazioni comunali a rafforzare le azioni e gli interventi finalizzati ad una maggiore fruizione del patrimonio culturale di un sito che rappresenta la storia della comunità titese e satrianese, una storia che unisce le due comunità locali”.
E’ questo quanto dichiarato da Graziano Scavone, sindaco di Tito, intervenendo a Satriano di Lucania all’iniziativa “Principi ed eroi della Basilicata antica – L’Antica Satrianum”, promossa dal Comune di Satriano in condivisione con il Comune di Tito, finanziata con fondi a valere sul bando del GAL Percorsi “Ritrovarsi” a cui i due Comuni hanno partecipato congiuntamente.
Sempre sulla Torre, il sindaco Scavone: “In questi anni gli interventi eseguiti per la realizzazione del museo multimediale “Una Rocca di avvistamento sulla Storia”, unitamente agli interventi per il miglioramento dell’accessibilità ed ai tanti eventi organizzati, hanno accresciuto la capacità di fruire e conoscere l’immenso patrimonio archeologico presente nel sito. La prosecuzione della campagna di scavi condotta da oltre quindici anni dalla Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’UniBas continua a restituire informazioni e conoscenze straordinarie, aumentando così l’interesse storico e scientifico sull’intera area archeologica”.
Poi sulle azioni da continuare a portare avanti: “È necessario ora orientare gli gli investimenti nella conservazione e consolidamento delle aree oggetto di scavo al fine di renderle maggiormente fruibili ai tanti visitatori che ogni anno, anche grazie al sistema di gestione dell’accoglienza assicurato tramite le associazioni di volontariato locali impegnate con competenza e passione ad accompagnare i visitatori, raggiungono la Torre di Satriano in Tito per scoprire l’immenso patrimonio storico-archeologico presente nel sito e godere di un paesaggio emozionante”.
“Anche per questa ragione – ha aggiunto Scavone, all’iniziativa insieme al sindaco di Satriano Umberto Vita – è stato sottoscritto , con delibera di giunta comunale del 24/9.2020, un protocollo di intesa tra i il Comune di Tito, Satriano di Lucania, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, Regione Basilicata, Agenzia, APT, UniBas, Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici e APS Memoria, al fine di definire e coordinare gli interventi di valorizzazione e conservazione del sito”.
Poi sugli interventi in corso: “Entro la fine dell’anno contiamo di completare gli interventi in corso di realizzazione finanziati dal Fondo Cultura, unico progetto finanziato in Basilicata dal Ministero della Cultura per un importo di 450 mila euro, indirizzati al restauro della Torre, al consolidamento del muro della cattedrale, alla digitalizzazione e all’utilizzo di tecnologie avanzate per accrescere la fruizione del patrimonio culturale, al miglioramento ed efficientamento del sistema di illuminazione dell’area. Inoltre, siamo in attesa del decreto ministeriale di concessione del finanziamento che consentirà la realizzazione degli interventi di adeguamento e ri-funzionalizzazione ai fini ricettivi della ex casa cantoniera posta ai piedi del sito archeologico. Infine nei mesi scorsi abbiamo candidato a finanziamento sul PNRR un progetto per eliminare le barriere architettoniche migliorare l’accessibilità alla Torre”.
“L’idea che perseguiamo – ha aggiunto il Sindaco di Tito – è che l’intera area diventi un parco archeologico ed un museo all’aperto, recuperando e facendo conoscere quella che era la vita nel villaggio nelle diverse fasi che caratterizzano la presenza antropica nell’area archeologica. Un progetto importante che deve vedere le comunità e le istituzioni locali impegnate , a tal proposito ci auguriamo che anche la Regione Basilicata mostri significativa attenzione, a sostenere questo percorso di valorizzazione e promozione di un sito di assoluto interesse culturale intorno al quale è necessario raccogliere le migliori energie per favorire percorsi di condivisione piuttosto che alimentare vecchie e sopite rivendicazioni di appartenenza territoriale e campanilismi che appartengono ad un passato francamente di scarso interesse”.