Linee di fuga emozionali, paesaggi fiabeschi e avvolgenti, eleganti cavalli che scalpitano e figure stilizzate dalle movenze sinuose che si aggrovigliano in soluzioni scenografiche verosimili. È l’arte di Vita Malvaso: un connubio di segni virtuosi cristallizzati in ogni tela che vanno oltre ogni prospettiva razionale. La sua arte, frutto di un astrattismo vitalizzante colpisce lo spettatore nella sua vita sensoriale, suscitando in lui una tempesta di impressioni. La vita esplode in molteplici direzioni: è pirotecnica. La sua arte è sempre informazione. È possibile ammirare e decifrare le “Scene di vita” della pittrice presso il Palazzo Malvinni Malvezzi dal 3 aprile al 2 maggio 2023, in onore dei 50 anni della sua attività artistica. L’arte di Vita Malvaso nasce dall’argilla, dalla creta come prima forma espressiva e poi si riversa nella pittura. I quadri della sua prima stagione pittorica, nel 1971, rivelano una personalità chiusa e contratta. Era come se un’energia interna non riuscisse a rompere i freni. In seguito c’è stata l’evoluzione dall’informe alle forme. Un percorso artistico in cui emerge un affiorare a fatica come a fatica è affiorata la stessa vita di Vita, che rimasta orfana di madre da bambina, ha dovuto affrontare una vita di sacrifici.
Ma la sua tenacia è stata premiata. Infatti 52 anni fa, lo storico e letterato, prof. Giovanni Caserta, assieme al suo collaboratore, il fotografo Mimì Notarangelo, si interessarono ad una giovane ragazza della periferia di Matera, allora sconosciuta, attraverso il Circolo “Rinascita” affiliato al Partito Comunista, in cui Vita poté esibire la sua prima Personale. Fu il trampolino di lancio per quella ragazza timida, nel cui volto si leggeva l’attesa insieme al giudizio. La sua indole imperterrita la spinse ad iscriversi presso l’Accademia di Belle Arti a Bari. Il primo contatto come insegnante lo ebbe con i lavoratori presso il corso Cracis. “Soggetti frequenti delle sue rappresentazioni pittoriche sono Cristo, Maria e la Maternità – commenta il prof. Caserta. Un cammino dalla via Crucis della sofferenza alla via Lucis, della salvezza e resurrezione. Ad un certo punto si esce dal dedalo del labirinto per prendere come Icaro la via del cielo”. La stessa scelta della location, la grotta nei Sassi, adibita a galleria d’arte dall’artista, testimonia il passaggio dal buio alla luce. Ed oggi, nel 2023, scoperta la luce, il cammino di Vita Malvaso sembra concluso, ma non è detta l’ultima parola perché l’aiuola della vita che ci fa tanto feroci, ha sempre bisogno di luce, come afferma il grande Dante. E agli occhi di Vita, i 50 anni di attività artistica volano leggeri. Le sembra ieri, il giorno in cui ha iniziato a dipingere ed ha esposto la prima Personale presso il Circolo “Rinascita”, supportata da Caserta, da Notarangelo e dalla sua famiglia. Il catalogo della mostra è intitolato “Scene di vita” perché l’artista attinge le scene di vita dalla quotidianità durante una passeggiata, in campagna o al mare. Sono scene in cui Vita riesce ad imprimere quel forte sentimento che prova attraverso i colori, ma non sono quelli che la natura offre, ma i colori che il suo io trasforma in un rapporto sinestetico.