Il red carpet del Matera Film Festival è stato calcato da molte star del cinema. Una dea venuta direttamente da Hollywood ha riscosso grande successo. Si tratta di Robin Wright, protagonista indiscussa di film del calibro di “Forrest Gump”, “Tre giorni per la verità”, “Moll Flanders”, “Le parole che non ti ho detto”, “Unbreakable – Il predestinato”. Il ruolo principale che la contraddistingue arriva con una serie TV, “House of cards”, in cui Robin Wright vince il Golden Globe come migliore attrice protagonista di una serie TV nel 2014. L’attrice recita anche alcune parti in film come “Everest” e “Wonder Woman”. Più recentemente, tra i suoi progetti ricordiamo il film “Land” di cui è anche regista. Eppure il pubblico materano e non solo la porta nel cuore nel ruolo di Kelly Capwell interpretato nella soap opera “Santa Barbara”, andata in onda dal 1984 al 1993.
L’attrice ha già calcato il set di Matera nel 2017, nei panni dell’amazzone Antiope, mentor di Wonder Woman, su richiesta della regista Patty Jenkins, ospite dello stesso Matera Film Festival. Il ruolo di guida costituisce un messaggio speciale per tutte le ragazzine. Robin ha rovesciato l’immagine dell’eroina, diversa da quella del passato. In passato gli uomini d’azione erano sempre violenti, invece Wonder Woman diventa violenta solo per proteggere se stessa e la sua missione. Due film originali hanno segnato l’inizio della carriera di Robin Wright: Forrest Gump e Princess Pride, divenuti comici per il pubblico di tutto il mondo. “Forrest Gump era un film sentimentale ma non è mai diventato smielato – afferma Robin Wright. Forrest era un uomo emarginato e una donna s’innamora di lui”. L’attrice ha lavorato con attori rinomati: Bruce Willis, Robert Redford e Paul Newman, da cui ha imparato molto. Eppure dietro la classe e la grazia di Robin si nasconde una bambina impaurita dalla cinepresa che ha imparato a costruire barriere per affrontare il pubblico. Quella paura è stata vinta prendendo in mano quella stessa telecamera che l’ha portata a diventare una regista. La sceneggiatura del film “Land” è lo specchio di un’epoca in cui l’America era teatro di sparatorie quotidiane. L’attrice non manca di uno spirito solidale. Infatti, ha realizzato una linea di abiti eco-sostenibili per aiutare, in Congo, le donne vittime del cobalto. I profitti vengono investiti per aiutare le donne violentate nei Paesi di conflitto.