La misura del grado di civiltà raggiunto dalle società passa anche, e soprattutto, attraverso la capacità che esse hanno di garantire pari diritti, trattamenti e benessere a tutte le persone. “La giornata internazionale delle persone con disabilità”, indetta dalle Nazioni Unite nel 1981, si allinea a questo importante assunto e, il 3 dicembre di ogni anno, in tutto il mondo, si moltiplicano iniziative che pongono l’accento sulla costruzione di una società sempre più inclusiva delle differenze e sempre più modellata sulle esigenze di chi è disabile. In questo la cultura può svolgere un ruolo fondamentale. La diffusione capillare delle conoscenze facilita l’avvicinamento delle persone accrescendo le occasioni di incontro e di dialogo su esperienze condivise. Ne è convita l’Associazione Archeoworking di Potenza, guidata da Annarita Sannazzaro e Rossana Greco, da tempo impegnata nella divulgazione delle conoscenze archeologiche a tutti coloro interessati all’affascinante materia, di tutte le età. Per la giornata internazionale delle persone con disabilità le due archeologhe hanno voluto rinnovare l’impegno a favore di chi ha difficoltà ad accedere ai risultati di questa scienza poiché impossibilitati a vedere i reperti. Presso il Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu” del capoluogo, hanno organizzato, insieme alle sezioni potentine dell’U.N.I.Vo.C. (Unione Nazionale Italiana Volontari Pro Ciechi) e dell’U.I.CI. (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti), e in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Basilicata, il laboratorio di idee “Archeologia della Luce: vedere con le mani”, tre momenti in cui si è dato vita ad una discussione sul mondo “al buio” e su come sia agevolmente possibile creare condizioni finalizzate all’inclusione dei ciechi in ogni ambito della vita sociale. Su questa direzione si sono mossi gli interventi di Annamaria Mauro Direttrice Direzione Regionale Musei Basilicata, Donato Manta Consigliere UICI di Potenza, Giuseppe Smaldone Presidente UNIVOC di Potenza, Daniela Galasso Progettista ricercatrice per l’accessibilità, Vittoria Tiziana Rotunno Assessore Pari Opportunità, Enzo Fierro di We Love Potenza e Rossana Greco Presidente dell’Associazione Archeoworking, ciascuno secondo le esperienze vissute per il ruolo che ricoprono nelle realtà in cui operano.
Alla conferenza, poi, ha fatto seguito la proiezione di “Fuori dalla polvere: le lucerne, simbolo di luce”, un video che Archeoworking ha realizzato in collaborazione con l’Associazione HDUETeatrO, presente anch’essa all’incontro. Accompagnato da un sottofondo musicale, il filmato narra la “vita” di un’antica lucerna in terracotta, costruita tra la seconda metà del I e gli inizi del II secolo d.C., ritrovata nel Parco Archeologico di Grumentum. È un delicato racconto che con la voce, i disegni e le fotografie propone, in più, suggerimenti per poterla realizzare. Come, infatti, è avvenuto in seguito nel laboratorio tattile in cui i non vedenti hanno creato una lucerna risultata uguale a quella originale, o meglio, alla sua riproduzione fedele. L’esperimento riprende il modo che i ciechi hanno per conoscere il mondo, al fine di trasferire loro nozioni di storia antica, anche attraverso la manipolazione di oggetti un tempo in uso. La lucerna, utilizzata per illuminare nell’oscurità, qui diventa metafora della luce che attraversa finestre aperte sulla comprensione del nostro passato. Lo stesso metodo è servito per realizzate mappe che, attraverso immagini in rilievo, hanno indicato i percorsi del museo e riprodotto la sagoma della nostra regione contenente i siti occupati dagli antichi abitanti.
L’associazione Archeoworking, dunque, opera per un Sapere a portata di tutti. E lo continuerà a fare poiché ha in programma laboratori per ciechi relativi all’epigrafia e ai mosaici della Potentia romana.