È stata imbrattata la statua dedicata a Indro Montanelli con barattoli di vernice rossa nel centro di Milano…L’onda delle proteste Black Lives Matter, dopo la morte di George Floyd negli Stati Uniti d’America, dilaga come la pandemia in tutto il mondo.
Ma è lecito questo frastuono? Sono d’accordo con Matteo Salvini, quando nella trasmissione “Live Non è la D’Urso” ha affermato che egli sbatterebbe in galera chiunque osi ammazzare un uomo facendo pressione sul collo, indipendentemente dal colore della pelle di quest’ultimo… ma il legame con Indro Montanelli è assurdo.
Penso che persino Martin Luther King, leader del movimento pacifico per i diritti civili degli afroamericani negli anni cinquanta/sessanta, si sia rivoltato nella tomba. La sua discepola, Rosa Parks, nel rifiutare di cedere il posto ad un bianco salito dopo di lei su un autobus a Montgomery, negli Stati Uniti, mantenne un atteggiamento calmo e dignitoso. Rispondere alla violenza con la violenza non ha mai portato buoni frutti. Affermava Gandhi, il grande pioniere della “non violenza”: “Sono le azioni che contano” e quelle attuate in segno di rimostranza in questo periodo non sono affatto nobili! Il grande giornalista italiano del Novecento, stigmatizzato da un gruppo di giovani studenti milanesi come “razzista, stupratore” si è reso colpevole ai loro occhi per aver stipulato un contratto in Etiopia per sposare una bambina tra i 12 e i 14 anni. Un errore giovanile non può essere messo al bando se raffrontato ai milioni di casi di abuso e stupro che si consumano impunemente, ogni giorno nel mondo. Forse l’episodio ingloba malumori politici di fondo e più che l’errore giovanile gli si vuol rimproverare una simpatia di destra. La statua del giornalista è stata imbrattata proprio nel luogo in cui molti anni fa le Brigate Rosse lo avevano ferito. Ricordiamo la linea dura tenuta da Montanelli ai tempi di Aldo Moro, scongiurando un governo basato sulla collaborazione tra i DC e i comunisti. Secondo il giornalista, un governo autoritario della destra sarebbe stato più desiderabile di un governo dei comunisti. Riflettiamo…