La tecnologia ha cambiato ogni aspetto della nostra vita, dal lavoro al tempo libero, passando per l’informazione e ora anche la formazione. L’apprendimento viaggia infatti sempre più sul web, dove sono in costante aumento i corsi dedicati alle discipline più disparate, da quelle innovative a quelle più tradizionali. Le competenze digitali sono indicate come strategiche anche dal MIUR, che mira a svilupparle incentivandone l’utilizzo fin dalle elementari, riconoscendo al digitale il merito di destare l’interesse e il coinvolgimento dei giovani anche nell’apprendimento di altre materie. Nell’ottica della tecnologia intesa non come fine ma come mezzo per la conoscenza e l’apprendimento, vediamo alcune delle opportunità più interessanti oggi disponibili online.
Le opportunità offerte dalle app
Con le scuole chiuse per il lockdown, la formazione si è appoggiata alla tecnologia più che in ogni altro momento, restando l’unica via per gli istituti scolastici di garantire il proseguimento della didattica. Tra le applicazioni più utilizzate per fare lezione troviamo Google Classroom, che è fruibile gratuitamente e con un’interfaccia user-friendly. Creata dal colosso del web proprio per veicolare le informazioni in modo agevole e favorire l’organizzazione dei compiti a distanza, prevede la possibilità di salvare contenuti di vari formati nello spazio Drive messo a disposizione di ogni aula virtuale. Moodle è un’altra piattaforma gratuita di facile accesso e gestione: è sufficiente iscriversi, creare dei gruppi che possono corrispondere alle classi e invitare gli allievi a farne parte. Anche Moodle consente di condividere materiali di vari formati, permette inoltre di interagire attraverso una chat comune o privata. Ma non sono solo le applicazioni per svolgere le lezioni sul web ad offrire una preziosa opportunità di formazione. Ci sono anche tantissime app utili a migliorare le proprie competenze, come nel caso di quelle linguistiche. Per imparare l’inglese, ad esempio, possiamo servirci di Babbel, un’app con tanti esercizi di grammatica, comprensione e pronuncia sempre a portata di clic. Non mancano all’elenco neanche le app per prendere appunti, come Good Notes e Squid che consentono di annotare le informazioni come se si usasse una penna. Per mettere ordine tra gli appunti presi e organizzare le cose da fare invece ci sono app come Things, strutturata in to do to list, o myHomework Student Planner, che funziona come un diario virtuale.
Le difficoltà della didattica digitale e la formazione degli insegnanti
La didattica a distanza ha trovato impreparato il sistema scolastico italiano, che per la prima volta si è trovato di fronte alla necessità di assicurare l’accesso all’istruzione da remoto senza che tale modalità fosse mai stata normata, senza procedure chiare da seguire e spesso senza nemmeno le attrezzature tecnologiche necessarie. Secondo dati recenti, nella sola città di Milano sarebbero 14mila gli studenti italiani tagliati fuori dalla didattica a distanza perchè impossibilitati ad accedervi attraverso device e connettività adeguati. Nel 2018 – 2019 l’Istat ha rilevato che il 33,8% delle famiglie italiane non possedeva un computer o un tablet per uso domestico, e solo il 22,2% disponeva di un device per ogni componente della famiglia. E se le dotazioni rappresentano la base, i problemi della didattica a distanza non si esauriscono qui: il corretto utilizzo della tecnologia, l’interazione umana che viene meno e i bisogni formativi dei ragazzi con disabilità sono tutti temi ancora aperti con i quali la didattica a distanza si sta misurando. Se la pandemia ha colto di sorpresa la scuola italiana, i docenti non si sono persi d’animo e si sono attivati da subito per far proseguire le lezioni, aiutandosi talvolta da soli o tra colleghi per comprendere quali sistemi utilizzare e come farli funzionare al meglio al fine di garantire il diritto all’istruzione. A monte delle numerose difficoltà riscontrate dai docenti, è emersa la necessità di coinvolgerli in percorsi formativi per consentirgli di restare al passo con i tempi, assicurando degli standard di conoscenza tecnologica adeguati a sostenere l’impiego del digitale nell’attività didattica.