#iocomproadavigliano l’hashtag della solidarietà fittizia

In questo periodo in cui siamo stati relegati tra le mura domestiche abbiamo sentito spesso parlare di solidarietà, abbiamo spesso pensato che il buio in cui abbiamo vissuto e che in parte viviamo ancora ci avrebbe reso più umani, più uniti. Per qualcuno è stato sicuramente così. Siamo stati testimoni di tanti gesti d’amore ma purtroppo il mondo non è tutto rosa e fiori così, se da un lato troviamo sentimenti di fratellanza, dall’altro troviamo avversione.

Dopo mesi di stand-by stiamo ripartendo. Si, ma come?

Ad Avigliano si sta facendo largo una nobile iniziativa per incentivare l’economia locale sintetizzata nell’hashtag: #iocomproadavigliano. Fin qui tutto sembra roseo se non fosse però che, come spesso accade, ciò che si fa spazio nel mondo virtuale rimane chiuso in quello stesso schermo. Da qui nasce il disappunto di Giovanni Mecca, giovane commerciante di Avigliano amareggiato da questa solidarietà “fittizia”.

“Giovanni, la comunità aviglianese ti conosce bene in quanto oltre ad essere un giovane imprenditore e commerciante, ti ha sempre visto attivo nell’associazionismo del paese. Oggi alla vigilia dell’estate e a quella che speriamo possa essere una rinascita, voglio chiederti come hai vissuto, da commerciante, questo periodo.”

Sicuramente il periodo storico che abbiamo vissuto e che ci troviamo tutt’oggi a vivere ha messo a dura prova tutti noi sia dal punto di vista umano che professionale. Io con la mia attività “il Biscottificio Aviglianese” sono riuscito comunque a lavorare, ovviamente c’è stato un calo fisiologico. Sicuramente c’è stata paura e preoccupazione, nonostante ciò, la mia volontà è stata quella di dire, anche simbolicamente “io ci sono anche nelle difficoltà”. Mi sono attivato ancor prima di sapere quali sarebbero state le linee guida, sancite poi dai protocolli attuati, mettendo il plexiglass nel biscottificio, sanificando il laboratorio di produzione e contingentando l’ingresso con una persona alla volta.

 

“Il tuo rapporto con i clienti è cambiato?”

Solo dal punto di vista pratico, l ‘affetto reciproco è rimasto invariato. Ho avvisato personalmente i miei clienti e insieme abbiamo imparato a sentirci telefonicamente o via whatsapp in modo da limitare i contatti ed effettuare solo la consegna dei prodotti da parte mia. Ho riscontrato grande solidarietà e sensibilità.

 

“Ora che l’emergenza sembra stia rientrando siamo pronti a cliccare sul tasto “play” e

riprendere la nostra vita quotidiana. Come vedi questa ripartenza?”

Ripartire. Si, ma bisogna farlo realmente e soprattutto nel modo giusto. Ho osservato una grande voglia di “filiera aviglianese” che, ad essere sincero, in un primo momento mi ha lasciato un po’ perplesso. Ti spiego. Io ho sempre preferito Avigliano ed acquistato ad Avigliano indifferentemente da chi è mio cliente o meno, anche spendendo qualcosa in più rispetto ad altri luoghi. Quindi, quando ho visto questo hashtag che girava su facebook e su altri social “#iocomproadavigliano, difendiamo Avigliano” ecc.. mi è sembrato un tantino ipocrita; non per il messaggio che veicola quanto perché è stato usato da chi in passato, commercianti inclusi, ha abbattuto iniziative importanti che miravano a tutelare appunto la nostra comunità.

“Possiamo riassumere il tuo pensiero dicendo: “ è inutile “farsi belli” attraverso lo schermo, se poi nella realtà non professiamo quello di cui ci rendiamo paladini.” Giusto?”

Esattamente. Io non ho mai preferito il mondo digitale e la freddezza dei rapporti di cui si fa fautore. A me piace andare al negozio sotto casa, chiacchierare, ridere con il commesso. Il commercio è strettamente legato ai rapporti umani. Da parte mia non è mai stato digitato l’hashtag  #iocomproadavigliano, non ne sento la necessità in quanto l ‘ho sempre attuato nei comportamenti e sfido chiunque a dire il contrario.  Attenzione però, io non condanno chi “pubblicizza” le proprie azioni, anzi reputo che mostrare un gesto di solidarietà sia utile per creare un meccanismo di emulazione; condanno chi predica bene e razzola male.

 

“Oggi cosa ti aspetti?”

Mi aspetto un atteggiamento diverso. Una reale difesa del nostro territorio, del nostro artigianato, dei nostri talenti, della nostra filiera corta.  La grande iniziativa deve essere quella di proteggere le attività che oggi più che mai, con grande difficoltà cercano di andare avanti. Comprare realmente ad Avigliano, non solo lanciare un hasthag su facebook che rimane e muore lì. Mi dispiace dirlo ma ho sempre riscontrato grande difficoltà dapprima nella mentalità dei commercianti di Avigliano; molti di loro, purtroppo, vivono con i paraocchi e questo porta ad un atteggiamento di chiusura. Chiudersi nel proprio mondo, nelle proprie idee impedisce di guardare oltre e avere un approccio moderno ed innovativo . Mi rendo conto che le mie parole possono risultare “scomode” ma, me ne  prendo la totale responsabilità rendendomi disponibile con chiunque al confronto su questo tema senza alcun problema.

 

“Correggimi se sbaglio ma dalle tue parole emerge un bel po’ di amarezza e credo che  l’hashtag in questione sia solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso.”

Mi piace avere contezza della situazione. Le mie parole sono il risultato di tante esperienze avute da vicino a contesti commerciali, politici, amministrativi ed associativi. So che spesso ci sono tante personalità che non ragionano per il bene della manifestazione o della comunità. Questo te lo dice una persona che si è fatta intestataria di tutta la scia sanitaria della sagra del baccalà per le edizioni del 2017-2018  perché nessun altro voleva farsene carico. Mancano le fondamenta del buon commercio. Ok l’hashtag però poi facciamo concretamente qualcosa tutti insieme. Ripartiamo con cognizione di causa, ripartiamo nel modo giusto.

 

“Ti congedo con una domanda sul “Festival dei biscotti aviglianesi” di cui sei l’ideatore. L’evento che da tre anni a questa parte rallegra le estati gianturchiane,  ha conquistato il cuore della tua comunità e di tutto l’hinterland lucano con più di 2000 persone accorse per degustare i tuoi prodotti. Ci vediamo in piazza nel 2021?”

Purtroppo quest’anno per i motivi che tutti conosciamo, la 4° edizione del FESTIVAL DEI BISCOTTI AVIGLIANESI non ci sarà. Ci rivediamo sicuramente in piazza l’anno prossimo con un appuntamento raddoppiato.